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Roma, 21 ott. (askanews) – “E’ la prima volta che mi confronto con questo tipo di esperienze. Avevo però chiara un’idea: non fare un docufilm celebrativo, ma volevo che ci fosse una buona parte di Adelmo anche rispetto a Zucchero, che parte dal paesino di provincia e poi viene sradicato a 11 anni e portato in Versilia, dove – a dire il vero – non mi sono mai trovato bene, ma li ho conosciuto mia moglie e sono nate le mie figlie. Questo sradicamento, soprattutto da mia nonna Diamante, mi ha fatto soffrire e ancora adesso ho la sensazione di non sentirmi mai a casa, da nessuna parte”. Lo ha raccontato Zucchero, alla Festa del Cinema di Roma, presentando il suo film “Zucchero –
Sugar Fornaciari”, nelle sale il 23-24-25 ottobre.

“Ogni tanto ci sono questi pensieri un po’ malinconici, sperando che non sfocino in depressione – prosegue Zucchero – una cosa che non auguro a nessuno, perché è tosta superare certi momenti”.

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