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Roma, 16 apr. (askanews) – Il ddl sulla valutazione del comportamento degli studenti è composto “solo da tre articoli ma che intervengono pesantemente sulla scuola, il primo articolo in particolare rischia di segnare profondamente, in modo autoritario, le relazioni all’interno della scuola, per questo noi ci opporremo fortemente”. Lo ha detto la senatrice del Pd Cecilia D’Elia intervenendo insieme a Beppe De Cristofaro (Avs) e Luca Pirondini (M5s) a una conferenza stampa organizzata dalle opposizioni prima dell’inizio della discussione, oggi in aula al Senato, del disegno di legge sulla valutazione del comportamento degli studenti.

“Pensiamo che sia un disegno importante che interviene su una questione significativa, la discussione è avvenuta in sordina, sono state espresse preoccupazioni sia da parte sindacale che dalle associazioni del mondo della scuola e infine ci sono stati due emendamenti tra cui uno, come un vero e proprio segno di controriforma, che ha introdotto il giudizio sintetico nella scuola primaria – ha spiegato D’Elia -, siamo fortemnte preoccupati, la cosa deve uscire dall’ambito degli addetti ai lavori. Tra l’altro molte associazioni ci chiedono non fateci tornare indietro rispetto a quella riforma del 2020 che introduceva il giudizio descrittivo e per la quale erano stati coinvolti 160 mila insegnanti”.

Tra gli emendamenti delle opposizioni ci sono quelli che “ammorbidiscono” il concetto contenuto nel ddl, secondo il quale il voto in condotta rende impossibile il passaggio alla classe successiva. In questo senso si cerca invece di ridare al Consiglio di classe il compito di valutare nel complesso gli studenti. Ci sono poi emendamenti che introducono la figura dello psicologo e altri che puntano ad abrogare la parte della valutazione sintetica nella scuola primaria. Insomma, “il concetto – sottolinea D’Elia – è che un articolo di legge non può entrare così dentro la scuola, fino a dettagliare come si devono comportare i docenti, non c’è rispetto dell’autonomia degli insegnanti”.

(Segue)

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