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Roma, 18 nov. (askanews) – “Sto meglio, ho cominciato le cure per l’infortunio. Vediamo come starò la settimana prossima, provo a recuperare per la partita di Salerno sennò torno con il Cagliari visto che in Champions League sono squalificato”. Lo ha detto il centrocampista della Lazio, Matias Vecino, parlando delle sue condizioni fisiche.
“Purtroppo, noi calciatori viviamo questo tipo di situazioni tra le partite, gli allenamenti e i viaggi, quindi, è normale avere qualche problema fisico”, ha sottolineato in un’intervista concessa a LazioPress il centrocampista ex Fiorentina, Cagliari, Empoli e Inter, “Mi dispiace perché abbiamo bruciato un cambio nel derby e il mister non ha potuto fare altro. Tutto sommato abbiamo fatto una buona prestazione e con poco più coraggio potevamo anche vincere”.
“Bastava solamente un po’ di coraggio”, ha insistito Vecino parlando della stracittadina con la Roma, “per portare a casa la partita ma comprendo che sono gare chiuse e con tanta tensione e quindi nei minuti finali preferisci non regalare nulla”.
In attacco manca forse un po’ di efficacia alla squadra di Maurizio Sarri. “Non siamo partiti bene”, ha ammesso il numero 5 biancoceleste, “perdendo la solidità che ci ha contraddistinti per tutto lo scorso anno. Ma non penso che il problema sia la difesa perché tutto dipende dalla squadra, abbiamo cambiato tanti giocatori con alcuni di loro che sono arrivati proprio a ridosso dell’inizio del campionato e inserirsi nei meccanismi precisi di Sarri non è facile. Il Mister ha cercato di cambiare adottando nuove soluzioni e abbiamo fatto fatica, in più il calendario non ci aiutava. Dopo una brutta partita come quella con il Genoa dovevamo andare a Napoli, poi la Juventus dopo la sosta. Non potevamo alzare un attimo la testa perché gli impegni erano tutti davvero difficili. Nell’ultimo periodo penso che stiamo ritrovando la nostra solidità eccezion fatta per la gara in Olanda, ora dobbiamo migliorare la fase realizzativa”.
Quanto a Ciro Immobile, ha spiegato, “Le critiche fanno parte della nostra carriera, con una partita buona si diventa fenomeni e con una sottotono viene messo tutto in discussione. Per Ciro parlano i numeri, la carriera di un giocatore non è mai lineare con continui alti e bassi indipendentemente dall’età”.
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