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Città del Vaticano, 8 nov. (askanews) – “Un transessuale – che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso – può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli. Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo”.
E’ quanto stabilito dal Dicastero per la Dottrina della Fede che ha così risposto ad alcuni quesiti giunti lo scorso 14 luglio dal Vescovo brasioiano di Santo Amaro ,mons. José Negri. Il presule aveva posto alcuni quesiti, che ora hanno avuto una risposta e sono stati controfirmati da Papa Francescocirca la possibile di partecipare ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali o omoaffettive.
“A determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. – afferma ancora nelle sue risposte il Dicastero della dottrina della fede – Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale”. Ed ancora, per quanto riguarda il fatto che un transessuale possa essere testimone di un matrimonio, si afferma che “non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una
persona transessuale di essere testimone di un matrimonio”.

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