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Roma, 3 gen. (askanews) – Mike Johnson ha ottenuto i 218 voti
necessari per essere riconfermato Speaker della Camera dei
Rappresentanti senza tecnicamente ricorrere al secondo scrutinio.

Il primo voto infatti non era stato chiuso ufficialmente dopo
l’esito del conteggio, che aveva visto tre deputati del Gop
votare contro il candidato del presidente eletto Donald Trump;
dopo mezz’ora di conciliaboli due dei tre rappresentanti
Repubblicani hanno quindi deciso di cambiare il proprio voto,
come consentito dal regolamento.

La mancata chiusura dello scrutinio ha infatti permesso di evitare la necessaria pausa fra le due votazioni, dando tempo a Johnson di raggiungere un accordo con due dei tre “ribelli” e assicurarsi così l’elezione al primo turno.

Per l’elezione serviva infatti la maggioranza dei voti espressi:
se tutti i 434 deputati presenti avessero deciso di votare
Johnson avrebbe quindi avuto bisogno di 218 preferenze,
presumibilmente tutti Repubblicani; dato che i deputati Gop
sono 219, avrebbe potuto permettersi un solo voto contrario.

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