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Roma, 5 ott. (askanews) – “Che Ue sarebbe se prevalessero ovunque gli alleati di Salvini e Meloni?”. Se lo chiede Elly Schlein, nella relazione alla Direzione Pd, mettendo in guardia rispetto alla “preoccupante mutazione del campo avverso”, una destra che è oggi “reazionaria e con pulsazioni autoritarie” che rischia di mettere in pericolo lo stesso modello democratico.
Per Schlein “non è la destra degli anni ’80 di Reagan e Thatcher, che faceva macelleria sociale incarnando la liberazione da lacci e lacciuoli con una idea di apertura sbagliata. Il volto nuovo e insieme vecchio della destra punta invece alla chiusura: è una destra reazionaria, populista, con pulsioni autoritarie e suprematiste, che soffia sulle paure delle persone, sulla rabbia. Trump, Bolsonaro, Le Pen, i sovranisti polacchi, Vox: invece di risolvere problemi li alimentano, offrono un nemico al giorno, un capro espiatorio su cui veicolare la rabbia e la frustrazione: il diverso, il migrante, una donna emancipata. Il modello democratico stesso – avverte Schlein – viene attaccato emesso in discussione. Si insinua la tentazione che la semplificazione attraverso forme non democratiche sia più veloce ed efficiente. Le democrature, raccontano esattamente questo scenario”.
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