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Strasburgo, 27 nov. (askanews) – La maggioranza teoricamente
molto ampia, dal gruppo di destra Ecr fino ai Verdi, che ha
votato la fiducia alla nuova Commissione di Ursula von der Leyen
al Parlamento europeo, oggi a Strasburgo, con 370 voti a favore
contro 282, in realtà ‘non esiste’. Nel senso che non configura
affatto una nuova ‘maggioranza Ursula’ per condurre stabilmente
l’attuale legislatura, come vorrebbero i gruppi del centro
sinistra, Socialisti e Liberali, e anche i Verdi, o come aveva
prospettato ieri lo stesso capogruppo del Ppe, Manfred Weber.
Lo hanno sottolineato oggi a Strasburgo, parlando alla stampa
dopo il voto, il capogruppo dei Conservatori europei (Ecr),
Nicola Procaccini, e il capo delegazione di Fdi ne gruppo, Carlo
Fidanza. Sono affermazioni di senso opposto dall’immagine, che
avevano dato in queste ore Weber e von der Leyen, di una sorta di ‘grande centro’ politico nel Parlamento europeo, basato sulla
‘piattaforma di cooperazione’ firmato il 20 novembre tra Ppe, S&D e Renew, verso cui confluirebbero da destra l’Ecr e da sinistra i Verdi. E rendono patetiche, come ‘uno psicodramma’, le assicurazioni chieste e gli avvertimenti lanciati dai socialisti, dai Liberali e dagli stessi Verdi, durante il dibattito in aula prima del voto di fiducia, riguardo alla ‘vigilanza’ contro eventuali possibili accordi del Ppe con l’estrema destra, in particolare, ma non solo, per fare marcia indietro sulle misure del Green Deal.
La ‘maggioranza Ursula’, in realtà è ‘un feticcio’, ‘non esiste’, o comunque non esiste più dopo le ultime elezioni, perché non è più possibile né politicamente né numericamente. E le maggioranze che modificheranno e approveranno la futura legislazione europea, sulla base delle proposte della Commissione, saranno diverse di volta in volta, ‘a seconda dei temi’, e potranno benissimo essere, dunque, delle maggioranze di destra, hanno detto in sostanza i due eurodeputati di Fdi.
Fidanza ha rivendicato innanzitutto il voto compatto a favore
della fiducia da parte dei 24 eurodeputati di Fdi, insieme ad
altri Conservatori dell’Ecr, affermando che senza quei voti, ‘non sarebbe stata superata la soglia psicologica della maggioranza’. Nel senso, va precisato, della maggioranza assoluta di 360 voti, e non della semplice maggioranza relativa che è richiesta per la fiducia alla Commissione. In altre parole, oggi da sola la ‘presunta ‘maggioranza Ursula’ non sarebbe in grado di assicurare a Ursula una maggioranza di votanti all’interno di quest’aula’.
‘Oggi – ha continuato Fidanza – si chiude una prima fase della
nuova legislatura, parte il lavoro della Commissione, e domani si apre una nuova fase, quella della elaborazione dei provvedimenti; e i provvedimenti dovranno poi passare da quest’aula; e in quest’aula si è già dimostrato che ci potranno essere degli equilibri e dei numeri diversi rispetto a quelli della scorsa legislatura. Il compito e il ruolo di Fratelli d’Italia, e credo più in generale della famiglia dei Conservatori europei, sarà quello di cercare di spostare più a destra davvero, e non a parole come è stato spesso evocato, quasi come se si trattasse uno spettro, l’asse di questa nuova legislatura europea’.
Per il capo delegazione di Fdi ‘questo è l’obiettivo. E oggi devo dire che siamo stati eretti al ruolo di protagonisti anche dallo psicodramma delle sinistre’ che paventano nuove maggioranze della destra con il Ppe. ‘Io mi auguro che che sia davvero così, che questo che alcuni vivono come un incubo sia in realtà quello che vivremo nei prossimi mesi: con un’Italia protagonista come un centrodestra e un gruppo conservatore protagonisti, con un grande commissario (Raffaele Fitto, ndr) che ci renderà onore come italiani e che farà un grande lavoro per l’Europa’.
A un giornalista che chiedeva se Fdi ora si senta parte della
maggioranza, Procaccini ha risposto ribadendo quanto aveva già
detto durante il dibattio in plenaria: che al Parlamento europeo
‘non esistono i vincoli di maggioranza, e quindi non esisteva la
‘maggioranza Ursula’ ieri e non esiste oggi. Ogni voto ha una
maggioranza diversa; fortunatamente – ha rilevato – qui si usa
votare sui contenuti, e noi siamo convinti che potremo farci
valere sui contenuti, perché abbiamo i contenuti migliori e siamo convinti di poter trovare di volta in volta una maggioranza su questi temi’.
‘Il costante richiamo alla ‘maggioranza Ursula’ di questi giorni, come nel documento di qualche giorno fa (la ‘Piattaforma di cooperazione’ firmato da Ppe, S&D e Renew, ndr), e anche gli
appelli di queste ultime ore – ha insistito Fidanza -,
costituiscono in realtà la difesa di un feticcio. La cosiddetta
‘maggioranza Ursula’, o la ‘nuova maggioranza Ursula’ non esiste
politicamente, come non esiste numericamente. Non esiste
politicamente perché’ le sue componenti ‘non possono andare
d’accordo su nulla. Lo abbiamo visto plasticamente oggi, la
dimostrazione è chiara; lo abbiamo visto nelle prime fasi della
legislatura, dove si sono già create delle maggioranze
alternative; e lo vedremo sempre di più nei prossimi mesi. Quindi noi lasciamo che si contenta lì difendere i feticci alla difesa dei feticci; noi ci occupiamo delle cose concrete che interessano i cittadini italiani ed europei, che sono le politiche che l’Unione europea dovrà attuare’.
‘Io penso – ha sottolineato il capo delegazione di Fdi – che il
nostro ruolo, a maggior ragione dopo il voto di oggi, dovrà
pesare; e noi lo rivendicheremo con forza. Questo voto di oggi è
un voto politicamente significativo e decisivo, che dimostra che
si possono dare le consulenze che si vuole a ex presidenti di
gruppo per cercare di ingraziarsi in qualche modo i voti della
sinistra iper ambientalista, ma poi alla fine, numeri alla mano,
bisogna fare delle politiche di centro-destra. E questo è il
ruolo che noi vorremmo svolgere in questa legislatura’. Il
riferimento alle ‘consulenze’ è alla nomina di von der Leyen
dell’ex capogruppo dei Verdi, Philippe Lamberts, a suo
consigliere per le Politiche climatiche, annunciata formalmente
lunedì sera, poche ore prima della decisione presa della
maggioranza dei Verdi di votare la fiducia alla Commissione.
Rispondendo a una domanda sul cambiamento di posizione di Fdi, che a luglio aveva votato contro la riconferma di von der Leyen per il suo secondo mandato, Procaccini ha spiegato che ‘sono due voti diversi: il primo voto si esercita sul contenuto su un programma politico. Ed è un programma che noi abbiamo ritenuto troppo in continuità con l’esperienza precedente; il secondo vuoto, che si svolge in forma palese e non in forma segreta, si esprime sulla composizione del collegio dei commissari, ed è chiaro che la composizione del collegio è determinante poi anche nella realizzazione di un programma. Ma ognuno ci arriva col proprio bagaglio di valori. Ed è chiaro che Raffaele Fitto metterà a disposizione della Commissione le sue idee, e certo non avremmo potuto votare contro un vicepresidente conservatore, peraltro italiano, con il quale condividiamo lo stesso patrimonio di valori’.
‘Fitto quindi – ha continuato Procaccini – naturalmente porterà
con sé nell’esercizio del proprio ruolo anche i propri valori e
questo riguarda Raffaele Fitto come tutti e 27 i commissari
europei. Ognuno è lì con il proprio bagaglio di esperienze e
valori che naturalmente mette poi al servizio dell’intera
Comunità europea. E i valori di Raffaele Fitto dono naturalmente
i valori di un conservatore. Ma di sicuro non è quel fascista di
cui si è parlato per due ore qui oggi. Credo – ha osservato
ironicamente – che in due ore sia stato dato a Raffaele Fitto del fascista in due ore più che non a me e a Carlo Fidanza messi
insieme per una vita intera’.
‘Fitto – ha precisato Fidanza – fa il commissario europeo, e lo
farà ottimamente rappresentando come lui ha ben spiegato durante
la sua audizione quello che sarà il suo ruolo, cioè sviluppare
delle politiche della coesione, forte della sua grande esperienza maturata non solo in queste aule, ma anche nelle sue esperienze da ministro, e prima da presidente di Regione. Lo farà negli interessi degli europei, portando in dote un modello italiano, perché se oggi Fitto è la persona scelta da Ursula von der Leyen per ricoprire quel ruolo e avere quel portafoglio, è proprio in virtù delle politiche virtuose da lui messe in campo da nell’ambito del governo italiano guidato da Giorgia Meloni.
Questo è il patrimonio che noi portiamo dentro a questa
Commissione europea, grazie alla figura di Raffaele Fitto che
naturalmente lavorerà per tutti gli europei forte della sua
esperienza italiana’.
‘Riguardo poi alle politiche – ha aggiunto il capo delegazione di Fdi -, bisognerà fare i conti con i numeri, perché si possono
avere tutti i programmi che si vuole, ma qui le maggioranze
variano, e alla fine la Commissione europea appena insediata
dovrà varare dei provvedimenti che dovranno trovare una
maggioranza nel Consiglio Ue, dove la maggior parte dei governi è di centro-destra di varia estrazione, e poi una maggioranza
all’interno di quest’aula (il Parlamento europeo, ndr), dove á-
ha ribadito – si è già manifestata la possibilità di creare
maggioranza alternative a seconda dei temi. Quindi la vera sfida
politica che ci accompagnerà per tutta questa legislatura sarà
questa: capire come la Commissione europea si tarerà rispetto a
dei numeri che sono diversi da quelli della scorsa legislatura,
che tipo di provvedimenti varerà su ogni materia, che numeri avrà qui dentro’.
‘E qui – ha sottolineato Fidanza – state sicuri che noi
giocheremo la nostra partita su ogni singolo dossier, faremo
sentire la voce di Fratelli d’Italia, la voce dei conservatori
europei, su ogni partita perché sappiamo che qui dentro i numeri
sono cambiati. Quindi il programma approvato a luglio, le lettere di incarico dei commissari, tutto quello che è stato fatto fino a oggi, non dico che è come se non esistesse più, ma rimane un punto di riferimento per una realtà che poi dovrà calarsi nella realtà democratica di un’aula che ha dei numeri diversi. E questo è quello che dovrà affrontare la prossima Commissione’.
‘Non volete accettarlo, ma dovrete accettarlo prima o poi, che
non esistono – ha ripetuto Procaccini – i vincoli di maggioranza
al Parlamento europeo; che si vota sui singoli provvedimenti,
senza vincoli di maggioranza e questo si traduce per ogni voto in una maggioranza diversa’.
‘Oggi in qualche modo si chiudono sei sei mesi costitutivi della
nuova stagione europea. Cinque anni fa – ha ricordato il
capogruppo dell’Ecr -, quando Fratelli d’Italia per la prima
volta entrava al Parlamento europeo, aveva cinque eurodeputati, e
l’Ecr non aveva certamente un ruolo da protagonista. Oggi non
soltanto noi sappiamo che la delegazione di Fratelli d’Italia è
diventata di ventiquattro eurodeputati, che è una delle più grandi del Parlamento, non soltanto sappiamo che c’è stata una crescita dei Conservatori europei, ma la pesiamo. La pesiamo non soltanto con il vicepresidente della Commissione europea, ma anche con due vicepresidenti del Parlamento europeo, di cui una italiana, tre presidenze e diverse vice presidenze commissioni
europarlamentari’ e altre cariche importanti’.
‘Questo per dire – ha concluso Procaccini – che ci eravamo
ripromessi che l’Italia avrebbe in qualche modo cambiato
l’Europa, e piano piano stiamo facendo esattamente quello che
avevamo promesso’.
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