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Roma, 21 gen. (askanews) – Donald Trump ha stracciato gli accordi globali sulla tassazione delle multinazionali, che erano stati faticosamente raggiunti a livello di Ocse e G20. E inizia in salita la relazione della nuova amministrazione Usa con i Paesi dell’Unione europea.

In realtà avrebbe potuto iniziare anche peggio, come è sembrato voler suggerire il neo commissario europeo all’Economia, il lettone Valdis Dombrovskis, quando ha notato che (finora) Trump non ha annunciato nuovi dazi contro l’Ue. Ma di fatto una delle prime mosse operate dal tycoon al debutto, con uno dei vari ordini esecutivi, smantella anni e anni di trattative faticose che, anche con il contributo di due presidenze dell’Italia – prima del G7 nel 2017 e poi del G20 nel 2021 – avevano portato a queste articolate intese sulla tassazione delle multinazionali.

Il provvedimento è stato seguito a breve giro da un “memorandum” del dipartimento del Tesoro Usa, che evidentemente era pronto da tempo (assieme ad altre misure) e che non lascia spazio ad equivoci.

“Il segretario di Stato al Tesoro e il rappresentante Usa presso l’Ocse notificheranno che qualunque impegno preso dalla precedente amministrazione rispetto all’accordo sulla tassazione globale, non ha forza di legge o effetti negli Stati Uniti”, recita la prima sezione del memorandum.

E subito dopo la sezione II aggiunge eloquenti minacce. Tesoro e Dipartimento del Commercio intendono effettuare “accertamenti” su qualunque giurisdizione che imponga tassazioni “extraterritoriali o che colpiscano in maniera sproporzionata imprese americane”. Successivamente prepareranno una lista di “opzioni per misure protettive o altre azioni” (vedi rappresaglie). I risultati di questi accertamenti verranno comunicati alla Casa Bianca entro 60 giorni.

Di fronte a tutto questo la Commissione europea “prende atto e esprime rammarico” per il memorandum, ha affermato Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “Come Ue restiamo impegnati sugli accordi e a portare avanti il dialogo con i nostri partner”. Secondo Bruxelles bisogna “discutere con la nuova amministrazione Usa per capire meglio le nuove posizioni”.

Prima dei suddetti accordi Ocse diversi Paesi Ue, a cominciare dalla Francia, avevano avvertito che in assenza degli stessi avrebbero proceduto a imporre in maniera unilaterale tasse sulle multinazionali, in particolare per le quote di fatturato realizzate sui loro territori. Ora bisognerà vedere se riattiveranno questa opzione, con la prospettive di incappare nelle rappresaglie di Washington.

Tanto più che incombe lo spettro anche di una nuova fase di dispute commerciali, che per ora non vede i Paesi Ue investiti dalla prima raffica di misure adottate da Trump.

Sempre secondo Dombrovskis “Unione europea e Stati Uniti condividono una profonda alleanza e amicizia ed è chiaro che le relazioni transatlantiche sono cruciali a livello geopolitico.
Per questo è molto importante fare del nostro meglio per costruire una relazione forte e bilanciata con la nuova amministrazione Usa fin dall’inizio”.

“Notiamo che il presidente Usa (finora-ndr) non ha annunciato nessun nuovo dazio sulla Ue, contrariamente ad alcune aspettative. Le relazioni commerciali tra Usa e Ue sono molto importanti, valgono 1.500 miliardi di euro l’anno. Due terzi degli asset americani all’estero sono in Europa e potrei andare avanti. Quindi – ha rilevato – ci sta molto in ballo sia a livello economico che geopolitico”.

Al momento non risultano calendarizzati incontri tra la Ue e gli Usa, ma è quantomai probabile che non tardino ad esser inseriti in agenda. Mentre più avanti sarà da vedere anche come si svilupperanno le relazioni tra le rispettive banche centrali, la Bce e la Federal Reserve. Istituzioni indipendenti rispetto ai governi, ma molto rilevanti nell’intreccio di interessi economici e finanziari tra le due aree. Peraltro il mandato dell’attuale presidente della Fed, Jerone Powell, su cui vari esponenti della nuova amministrazione Usa hanno ripetutamente manifestato malcontento, scade nel maggio del 2026, tra poco più di un anno.

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