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Roma, 5 set. (askanews) – “Deutschland über alles!”, grida uno spettatore mentre Alexander Zverev è pronto a battere, mentre è sul 2-2 al quarto set contro Sinner, agli Us Open. Il tennista tedesco si ferma. L’arbitro ammonisce il pubblico: non parlare durante il gioco. Ma Zverev non ci sta: “No, no, non è per quello – dice al giudice di sedia – quell’uomo ha appena urlato la frase di Hitler più famosa al mondo. È inaccettabile”.
L’arbitro quindi si volta, identifica il tifoso, e lo fa cacciare: espulso dall’Arthur Ashe, accompagnato fuori dai membri della sicurezza mentre il pubblico lo fischia.

Dopo la vittoria, durante la conferenza stampa, Zverev ha spiegato che la persona cacciata stava cantando le parole di apertura di Deutschland Uber Alles. “Ha iniziato a cantare l’inno di quell’epoca, ho pensato fosse davvero troppo per sopportarlo”, ha detto Zverev. “Probabilmente era coinvolto emotivamente in un match lunghissimo, ma non mi interessa. Adoro i tifosi, il chiasso, le emozioni e gli incitamenti ma penso – da cittadino tedesco e non esattamente orgoglioso di quel periodo storico – non è stata una brillante idea la sua”. Poi ha aggiunto: “In più, era seduto in una delle prime file, quindi penso potessero sentirlo in tanti. Se non avessi reagito sarebbe stata una macchia per me”.

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