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Roma, 3 ott. (askanews) – Jannik Sinner entra nella storia del tennis italiano. Grazie alla vittoria 7-6 (4), 6-1, su Carlos Alcaraz, conquista la finale dell’Atp 500 di Pechino, dove affronterà Daniil Medvedev (sei precedenti tutti vinti dal russo) e lunedì si ritroverà numero 4 al mondo.

Subito aggressivo in risposta, Alcaraz prende un break di vantaggio e allunga 2-0. Sinner, però, si sblocca nel terzo game dopo aver salvato due palle break. L’altoatesino resta con la testa pienamente in partita ed è proprio attaccando il rovescio di Alcaraz che si guadagna il contro-break del 2-2. Alcaraz va ancora avanti di un break. Sinner, sempre propositivo, firma il contro-break a zero, ancora esponendo la minore affidabilità odierna del rovescio di Alcaraz. Si va al tie break. Sinner va avanti 5-2, perde i due minibreak di vantaggio ma ne recupera uno con una risposta aggressiva che forza Alcaraz all’errore e gli vale un set point (6-4). Va all-in e funziona: risposta pesante come un colpo da ko di diritto incrociato.

La partita del secondo set dura due giochi. Sinner prende un break di vantaggio, ancora inducendo Alcaraz a sbagliare di rovescio, e lo difende al termine di un game da 12 minuti in cui aggredisce con il diritto nella sua miglior versione, energico quanto più è decontratto, e cancella due palle break. Il diritto consente a Sinner un vantaggio competitivo sempre più netto. Un vero e proprio ko tecnico che porta Alcaraz fuori dal match ad arrendersi 6-1.

Grazie alla vittoria in semifinale su Carlos Alcaraz, Sinner, già numero 6 del mondo, eguaglierà la posizione di numero 4 raggiunta da Adriano Panatta nell’agosto del 1976. Si tratta del miglior ranking per un italiano nell’era del ranking computerizzato (che fu introdotto nel 1973). Nel 1959 e 1960 Nicola Pietrangeli si piazzò al numero 3 sulla base delle classifiche stilate dal giornalista britannico Lance Tingay. Con la vittoria di Pechino, Sinner diventa anche il primo giocatore con quattro vittorie all’attivo contro Alcaraz.

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