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Roma, 13 set. (askanews) – Al via la nuova stagione di Dubai Opera che conferma la propria vocazione di primo hub culturale nel Medio Oriente, piattaforma di dialogo artistico dal pop all’opera lirica, dal balletto classico ai ritmi più contemporanei, dal jazz e musical alla sinfonica, passando per i grandi eventi rock e il folk internazionale, e ancora circo contemporaneo, le rassegne di musica da film e da camera: crocevia di suoni, lingue e culture. Racconterà in oltre 50 produzioni internazionali il mondo senza confini delle arti.

Dopo una stagione che ha superato tutte le precedenti in termine di affluenza del pubblico e ampiezza della proposta artistica, Dubai Opera presenta la stagione 2024-25 con oltre cinquanta appuntamenti internazionali e trasversali d ogni genere, oltre dieci compagnie al loro debutto in UAE, più di mille artisti coinvolti provenienti da tutto il mondo e rassegne uniche nel Middle East, come quella dedicata alla musica da camera grazie anche alla collaborazione con Steinway e quella dedicata alla musica da film.

La nuova stagione è stata presentata in occasione della settimana d’apertura, dal 13 al 21 settembre, animata da tre importanti produzioni provenienti dall’Opera e Balletto Nazionale di Varsavia, le cui maestranze artistiche vantano una lunga e solida tradizione sia in campo operistico, sia soprattutto nel balletto e nella musica sinfonica: Aida, composta da Verdi per festeggiare l’apertura del Canale di Suez, il balletto Giselle di Adam, caposaldo del Romanticismo in danza, e la Nona Sinfonia di Beethoven con il suo possente organico sinfonico e vocale, tutte guidate dal direttore francese Patrick Fournillier. La produzione di Aida sarà quella storica del regista e scenografo italiano Roberto Laganà Manoli, scomparso nel 2020 ed anche quella di Giselle riporta in vita la storica coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot che debuttò nel 1841 all’Opera di Parigi. Inoltre, ogni serata d’apertura del singolo titolo in questa settimana si configurerà proprio come un Grand Gala per celebrare in festa la ripartenza.

Alla settimana delle grandi aperture seguirà poi una prima capsule pop-melodica tra Italia e Francia, con l’ex top model ed ex premiere dame Carla Bruni impegnata nel suo repertorio di canzoniere francese, sua seconda lingua madre, quindi con le hits mondiali dell’italiano Umberto Tozzi, autore e primo interprete di alcune delle canzoni più eseguite al mondo come “Gloria”. Questa trama melodica riaffiorerà poi in stagione ad ottobre con il trio italiano Il Volo e in chiave più dance con la cantautrice e modella britannica Sophie Ellis-Bextor.

Il pluripremiato compositore e polistrumentista argentino Gustavo Santaolalla, già doppio Oscar, doppio Grammy, 19 Latin Grammies, doppio BAFTA e Golden Globe, aprirà invece il filone della grande musica di matrice cinematografica, jazz e folk, seguito subito dopo dal celebre ensemble cubano Buena Vista Social Club, quindi dal grande pianista jazz Brad Meldau e dall’omaggio alla vera divina del Medio Oriente Umm Kulthum, affidato alla voce di Lubana al-Quntar, cantante siriana nata in una famiglia di celebri musicisti e oggi comunemente ritenuta anche in Occidente, la miglior interprete della tradizione araba fino alla lirica. Il jazz vedrà il suo apice nella Giornata Mondiale del Jazz il 30 aprile con la All Star Big Band targata Blue Note, mentre la musica da film vedrà un’intera settimana ad essa dedicata con l’Orchestra Sinfonica di Stato armena impegnata sulle partiture di Colazione da Tiffany, Back to the Future, Star Wars e Casablanca.

Questa continua alternanza di generi pensata per un pubblico giovane, dinamico, curioso e internazionale, sarà la vera cifra stilistica di questa seconda stagione disegnata dal 39enne ceo italiano Paolo Petrocelli, che vedrà già il 17 ottobre il ritorno del grande balletto con il Romeo e Giulietta di Prokofiev nella celebrata produzione disegnata da Benjamin Millepied. Il corpo di ballo sarà il prestigioso L.A. Dance Project e l’importante produzione verrà presentata quest’anno solo a Sydney e Dubai. Sempre nel solco del grande balletto in reinterpretazione contemporanea, a maggio arriverà la celebrata produzione del famoso coreografo Edward Clug per il Lubiana Festival del capolavoro Carmina Burana di Orff, mentre la danza in veste più classica tornerà poi con The Nutcracker del Teatro di Astana in dicembre per festeggiare le festività natalizie insieme al grande Gospel di The Kingdom Choir e alla brillante serata di fine anno con il deejay superstar Parov Stelar.

Il ciclo della grande danza contemporanea ripartirà già il 15 gennaio con il celebrato balletto Modanse della star russa Natalia Zakharova, etoile del Bolshoi e creatrice di questo celeberrimo progetto dedicato alla vita e all’intramontabile cifra stilistica di Coco Chanel. Comprenderà poi anche lo spettacolo Tango After Dark prodotto a Broadway da grandi campioni di tango argentino su musiche di Astor Piazzolla ad aprile e lo spettacolo dell’ensemble britannico STOMP con il loro travolgente ritmo urban tribale a maggio, al loro debutto in UAE.

Il 19 ottobre si inaugurerà poi un’altra delle trame sottese alla stagione, quella del grande rock storico con Glenn Hughes, bassista e voce dei Deep Purple, a celebrare in nuova formazione i 50 anni del caposaldo Burn, album indimenticabile della band che ha fatto la storia del rock e non solo. Questo filone proseguirà poi a gennaio con tre date dedicate al grande rock in versione sinfonica grazie alle produzioni anglosassoni con l’orchestra sinfonica di Stato armena dedicate a Led Zeppelin, Nirvana e Michael Jackson e subito seguite dalla Dire Straits Legagy, autentica leggenda del Brits pop formata da Alan Clark, Phil Palmer, Danny Cummings, Mel Collins, Jack Sonny, Trevor Horn, Primiano di Biase e Marco Caviglia, vere icone del rock con e oltre Dire Straits.

Tra fine ottobre e inizio novembre partirà invece il filone musical con la prima delle due produzioni di quest’anno: lo storico Singin’ in the Rain prodotto dal celebrato regista del West End di Londra Jonathan Church, con la coreografia di Andrew Wright e la scenografia di Simon Higlett; poi a febbraio ’25 il thriller musical Sweeney Todd di Stephen Sondheim firmato da Victorian Opera e New Zeeland Opera, entrambi al loro debutto nell’area emiratina.

Tra il 14 e il 21 febbraio 2025, grazie alla residenza artistica del Teatro Nazionale di Brno, erede contemporaneo del più antico teatro dell’Europa centrale e del patrimonio musicale dell’impero asburgico, si tornerà in area classica con il balletto La Bayadere, simbolo della celebre scuola russa di Petipa, il Requiem di Mozart per il grande sinfonismo e l’Eugene Onegin per l’opera russa per eccellenza.

La trama cameristica e sinfonica, che nella sua forma festivaliera in collaborazione con Steinway avrà luogo dal 6 al 25 aprile, partirà già il primo novembre con Vivaldi, The Four Seasons Recomposed by Max Richter, il pluripremiato compositore anglo-tedesco che ha reso una versione post-minimalista e contemporanea del capolavoro settecentesco, ancora oggi il brano di musica classica più ascoltato al mondo. La versione di Richter, che verrà interpretata a Dubai dai Virtuosi di Kyiv con il violino solista dell’eccellente Anastasya Petryshak, collaboratrice stabile di Andrea Bocelli, è stata usata con grande successo anche nella colonna sonora della serie HBO L’Amica Geniale. Richter stesso giungerà poi eccezionalmente a debuttare sul palco di Dubai e nel Medio Oriente con il suo nuovo progetto elettro-acustico In a Landscape, la cui versione discografica uscirà per DECCA ad inizio settembre. Punta di spicco di questo filone sarà anche il doppio concerto il 4 e 5 gennaio Global Waltzing – from Strauss to Hans Zimmer che, oltre alla partecipazione straordinaria di Zimmer stesso, vedrà il famoso ensemble fondato dal violinista, compositore, direttore, regista e comico russo Alexej Igudesman misurarsi con la grande tradizione del valzer viennese fino alla musica cinematografica di Zimmer.

Fondamentale e vera esclusiva culturale di Opera Dubai è poi il lungo ed intenso percorso dedicato ai grandi interpreti della tradizione musicale araba contemporanea: oltre al dovuto omaggio all’età d’oro del genere e alla sua prima divina Umm Kulthum ad ottobre, si proseguirà con la cantautrice algerina di origine berbera Souad Massi, il crossover sinfonico dell’emiratino Ihab Darwish, il jazz di Ibrahim Maalouf, la fusione arabo-greca di Guy Manoukian, la R&B del duo Majid Jordan, il nomade tuareg nigeriano e star assoluta Bombino ed infine il trio transgenerazionale della famiglia di Marcel Khalife, vera icona della poesia araba e del nuovo dialogo musicale tra Medio Oriente ed Occidente.

Paolo Petrocelli, Sovrintendente della Dubai Opera, ha dichiarato: “Siamo lieti di tornare con una stagione davvero inclusiva, con un’offerta che copre l’intero spettro delle arti performative, dall’opera, il balletto, la sinfonica, al musical, la musica pop, rock, jazz e folk. Dubai Opera si conferma, dunque, una delle organizzazioni culturali più vibranti dell’intero Medio Oriente”.

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