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Roma, 5 mar. (askanews) – Il presidente Joe Biden e il suo predecessore Donald Trump faranno un ulteriore balzo verso la nomination da parte dei rispettivi partiti – democratico e repubblicano – con la maratona di primarie e caucus del Super Tuesday, il ‘super martedì’ che vede al voto 16 Stati americani e un territorio: concentrazione massima di eventi, all’indomani del via libera della Corte Suprema per un’eventuale elezione del repubblicano Donald Trump.
Le primarie si tengono oggi in Alabama, Alaska, Samoa americane, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, Carolina del Nord, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia. I democratici finiranno di accettare voti per posta dell’Iowa sempre nel Super Tuesday.
A differenza di altri Super Tuesdays in passato, per i democratici e i repubblicani la scelta del candidato è senza vere alternative, anche se gli americani avrebbero voluto un quadro diverso: un nuovo sondaggio AP-NORC Center for Public Affairs Research rileva che una maggioranza di elettori ritiene che né Biden, né Trump abbiano l’agilità mentale richiesta dall’incarico presidenziale, tanto più in una fase estremamente complicata sul fronte internazionale e anche domestico. Un quadro che alimenta in particolare i rumours di un cambio di candidato all’ultimo minuto – del tutto improbabile – in campo democratico e anche repubblicano, nel caso di Trump come conseguenza di uno dei vari casi legali che lo coinvolgono e che non sono stati estinti dalla decisione della Corte Suprema.
Biden e Trump hanno agilmente respinto i contendenti alla nomination nella prima parte delle primarie e l’esito della corsa alla nomination è chiaro. Nessunno dei due contendenti si aggiudicherà stanotte formalmente la nomination. La matematica pre-elettorale suggerisce che la data migliore per diventare il candidato repubblicano è il 12 marzo per Trump e per i democratici il 19 marzo con Biden.
A conferma dell’eccezionalità della contesa quest’anno, invece di prendere d’assalto gli Stati che tengono le primarie, Biden e Trump hanno organizzato eventi rivali la scorsa settimana lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, ciascuno cercando di ottenere un vantaggio nel sempre più intenso dibattito sull’immigrazione. Biden terrà il discorso sullo stato dell’Unione giovedì, poi farà campagna elettorale negli stati chiave della Pennsylvania e della Georgia.
PERCHÉ È IMPORTANTE IL SUPER TUESDAY
L’espressione Super Tuesday fu usata per la prima volta nel 1980, quando l’11 marzo si tennero sette primarie e caucus. Ma all’epoca, il nome “Super Tuesday” veniva usato anche per descrivere l’ultimo martedì della stagione delle primarie a giugno.
È matematicamente impossibile sia per il presidente in carica Joe Biden che per l’ex presidente Trump aggiudicarsi la nomination nel Super Tuesday, ma è probabile che il risultato stabilisca la narrazione per la parte successiva della corsa per la nomination. In sostanza il Super Tuesday è il momento in cui il gruppo più numeroso di stati tiene le primarie, di solito all’inizio di marzo. Dal 1988, quando ebbe luogo il primo grande Super Tuesday, nessun repubblicano ha vinto la nomina presidenziale senza aver conquistato il maggior numero di stati quel giorno. Mentre il primo democratico a beneficiare davvero del Super Tuesday è stato l’ex presidente Bill Clinton, nel 1992.
Il numero di delegati e stati in palio per il Super Tuesday ha il potenziale per conferire quello che probabilmente sarà un vantaggio insormontabile. Oltre ai delegati, il candidato che vince, spesso prende slancio, determinando il capitolo successivo della corsa.
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