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“Questo è il testimone da consegnare alle generazioni più giovani” Roma, 23 dic. (askanews) – “Il primo, intenso pensiero è rivolto
ai familiari e a tutti coloro che da allora hanno portato il peso
del dolore più intimo e incancellabile. La solidarietà che oggi
si rinnova trova le sue radici nella risposta che il popolo
italiano seppe, unito, esprimere di fronte all’attacco eversivo.
Le Istituzioni seppero respingere il ricatto e difendere la
democrazia grazie alla reazione civile e all’amore per la libertà
degli italiani. Questo è il testimone da consegnare alle
generazioni più giovani”. Lo afferma il presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione a
quarant’anni dalla strage del rapido 904, squarciato da una bomba
mentre percorreva un galleria sotto l’Appennino.
“Fu una strage spaventosa, di impronta terroristico-mafiosa, come
avrebbe accertato la magistratura. Sedici vittime, quasi 300
feriti. Distrutta la vita di donne e uomini inermi, che tornavano
per le festività nelle loro terre d’origine. Anche tre bambini
fra le vittime di tanta disumanità. Ancora una volta, il
tentativo era attentare alla pacifica convivenza del Paese”
ricorda il capo dello Stato. “Si allungava la catena dei
criminali attentati ai treni, in continuità con le stragi
compiute dall’eversione nera. Una strategia di intimidazione e
destabilizzazione che la mafia avrebbe replicato contro la
Repubblica anche nel decennio successivo” ricorda ancora
Mattarella.
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