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Milano, 13 giu. (askanews) – Stellantis punta sulle flessibilità nelle alimentazioni con piattaforme multi-energy che assorbiranno il 60% degli investimenti al 2027 e nel 2030 rappresenteranno il 90% dell’offerta e sulla capacità di competere, anche senza dazi, con la concorrenza cinese, riducendo i costi anche dei fornitori. Il Ceo di Stellantis Carlos Tavares, all’Investor Day nella sede Chrysler di Auburn Hills vicino a Detroit, rivendica la decisione di puntare sulla flessibilità per assecondare le scelta dei consumatori e seguire la domanda, rallentando la produzione di auto elettriche e gigafactory e aumentando quella di mezzi ibridi come la 500 prodotta a Mirafiori e la 600 a Tychy in Polonia. Nei prossimi 3 anni è prevista la produzione di 12 modelli “multienergy”, sfruttando la piattaforma globale Smart Car che consente di produrre auto a 20mila euro. L’obiettivo di lungo termine però rimane quello di ridurre il gap di margini fra ice e bev, oggi già diminuito al 30% in Europa e visto a zero fra tre anni.

Nonostante le difficoltà e le incertezze soprattutto sul fronte normativo con la nuova Commissione Ue e le elezioni negli Usa, Tavares conferma i target 2024 di un margine Aoi a doppia cifra e un free cash flow positivo, con un miglioramento nel secondo semestre e si impegna ad aumentare i dividendi nella parte alta del range di pay del 25-30%. Questo anche grazie a sinergie da fusione Fca-Psa migliori del previsto a quota 8,4 miliardi e 500 milioni di risparmi aggiuntivi per il 2024 (materie prime, personale e logistica). Per il Ceo di Stellantis il 2024 è un anno di “transizione” focalizzato sullo sviluppo dell’elettrificazione negli Usa con numerosi modelli, fra cui Jeep Wagoneer S e Dodge Charger, al debutto nel II semestre.

In generale però la domanda rimane fiacca. Il mercato globale è atteso in crescita dello 0-2%, con gli Usa in calo e l’Europa stagnante, mentre il “terzo motore” (tutti i mercati eccetto Usa e Ue) che ha generato 10,8 mld di ricavi nel 2023 dovrebbe continuare a crescere a un ritmo di quasi il 30%. L’obiettivo per la regione è di arrivare a produrre un milione di veicoli al 2027, di cui 800 mila in Marocco e Turchia dove i costi sono più bassi rispetto all’Europa del 27%.

Nel terzo trimestre è atteso l’inizio della vendita in Europa dei modelli C10 e T03 di Leapmotor. La decisione sui siti di produzione “sarà presa paese per paese e dipenderà anche dai dazi”, ha detto Tavares, spiegando che si spazierà dalla produzione completa di auto a prodotti pre-assemblati. In generale Tavares si è detto molto soddisfatto dell’accordo con i cinesi: “possiamo sfruttare la competitività sui costi, circa il 30% e tecnologica dei cinesi a nostro vantaggio. E’ nostro interesse che Leapmotor cresca all’estero”. Sulle tariffe imposte da Usa e Ue sulle auto cinesi, Tavares si è detto contrario, ha ribadito la volontà di combattere alla pari con cinesi e si è detto pronto a cogliere “opportunità” quando con la fine dei dazi ci saranno costruttori in difficoltà.

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