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Roma, 30 gen. (askanews) – Il copione è ormai noto, Elly Schlein che fa appello all’unità delle opposizioni e Giuseppe Conte che svicola, punzecchiando il Pd che secondo lui è “bellicista”. Tra Pd e M5s il rapporto resta difficile, il botta e risposta di ieri sul sit-in organizzato dai democratici non è ancora alle spalle, anche se alla presentazione del libro di Roberto Speranza Elly la segretaria dem e il leader 5 stelle siedono uno accanto all’altra. Davanti ai fotografi va in scena l’abbraccio di rito, Pier Luigi Bersani seduto in prima fila si augura che la ‘photo opportunity’ di oggi sia il preludio di un riavvicinamento, ma quando i due intervengono le distanze appaiono immutate.

Parlando delle regionali la Schlein dice che l’accordo con M5s “the sooner, the better”, prima è, meglio è. In generale, aggiunge, bisogna “lavorare per costruire un’alternativa. Noi questa responsabilità ce l’abbiamo. Nonostante le divisioni del governo meloni, una coalizione loro ce l’hanno. Confidano sul fatto che anche dove si spaccano poi riescono a ricompattarsi”.
Lo stesso dovrebbe fare l’opposizione, insiste, “se vogliamo dare il messaggio che un’alternativa c’è dobbiamo costruire pazientemente con metodo – su questo sono d’accordo (con Conte, ndr) delle convergenze sui temi”.

La leader Pd risponde così alla freddezza di Conte. Il leader M5s poco prima aveva ribadito: “L’alternativa va costruita in modo serio, passo dopo passo”. E, a proposito della maggioranza di governo, secondo l’ex premier bisogna evitare di dar vita a un “cartello elettorale, come invece farà il centrodestra che litiga su tutto. Se non abbiamo una visione comune in politica estera è meglio che ci provochiamo adesso, va benissimo così. Dico provocare ma vorrei discutere, dobbiamo discutere. Se sulla transizione ecologica dobbiamo affinare alcuni punti fermi è meglio farlo adesso, ne abbiamo tutto il tempo”. Insomma, ci sono “non pregiudizi, ma ostacoli da rimuovere”.

Insomma, Schlein cita il salario minimo, le battaglie sulla sanità, i possibili temi su cui tutti – “anche forze come Avs, Più Europa e Azione” – possono ritrovarsi. Conte replica accusando appunto il Pd di “bellcismo” e ricordando le differenze. Esattamente l’approccio opposto a quello della Schlein, che certo al Pd non apprezzano. Ma, è il mantra ripetuto al Nazareno, “noi non replichiamo, noi citiamo i punti che ci uniscono”. La rissa non la vuole la segretaria Schlein e continuerà così, nonostante le stilettate di Conte. Certo, la leader Pd e i suoi sono consapevoli che questo atteggiamento dei 5 stelle rischia di allontanare gli elettori, senza contare che – sondaggi alla mano – le opposizioni unite sarebbero in grado di giocarsela con il centrodestra. Ma la consegna per tutti è di evitare le polemiche con chi dovrebbe essere alleato. Se poi Conte vuole impostarla così e assumersi la responsabilità di dividere le opposizioni sarà una sua scelta.

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