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Roma, 27 mag. (askanews) – Sì all’autovelox “che salva le vite”, ma quelli che sono unicamente utilizzati come “una nuova tassa per chi va a lavorare” non saranno “più possibili”. Così il vicepremier e ministro di Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, da Nicola Porro a Quarta Repubblica, su Retequattro, sintetizza gli effetti del direttiva che sarà in vigore da domani.

“Sull’autovelox mettiamo un po’ di ordine. Perché l’Italia non può avere da sola il 10% degli autovelox di tutto il mondo – ha detto -. Quindi in quella direttiva che ho avuto l’onore di stendere e di firmare, che sarà sulla Gazzetta Ufficiale da domani, e quindi sarà operativa da domani, l’autovelox dove ci sono incidenti, dove c’è una scuola, dove c’è un asilo nido, una casa di riposo, un ospedale, una strada stretta è sacrosanto. Ma l’anarchia dell’autovelox ovunque, su stradoni anche a due, o tre o a quattro corsie, magari in mezzo nascosto per fregare l’automobilista, il camionista, il motociclista non sarà più possibile”, ha detto il ministro.

Più in generale “io ho messo mano al Codice della strada, e spero che il parlamento lo approvi entro luglio, mettendo delle norme più severe. Quindi non solo l’educazione stradale a scuola, ma il ritiro breve della patente ad esempio per chi viene trovato drogato, per chi usa il telefonino. E anche il ritiro breve della patente per chi abbandona degli animali sulle strade, che è un comportamento incivile e pericoloso”.

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