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Roma, 1 feb. (askanews) – Sul caso Ilaria Salis “noi dobbiamo impegnarci perché vengano garantiti i diritti del detenuto, non possiamo interferire nelle attività giudiziarie di un paese diverso, non si può chiedere l’estradizione perché” Salis “non ha commesso alcun reato in Italia e l’estradizione si può chiedere quando si commette un reato in Italia ed è stata arrestata altrove, non può stare agli arresti domiciliari in Italia se prima che vengano ottenuti lì e non si può” nemmeno “ottenere il trasferimento direttamente in Italia, non è previsto. Quello che noi chiediamo che ci sia il rispetto del detenuto, evitiamo di trasformare la vicenda, che riguarda il rispetto delle norme comunitarie per il diritto dei detenuti, in un fatto politico”. Lo ha detto il vicepremier e ministro
degli Esteri Antonio Tajani a margine di un convegno alla Camera.
“Questo – ha insistito Tajani – non è un caso politico, io faccio il ministro degli Esteri lo faccio per tutti i cittadini italiani, sono 2.500 cittadini italiani detenuti nel mondo e noi facciamo la stessa cosa per tutti i cittadini italiani, indipendentemente se sono stati arrestati per motivi politici o per altri motivi. Il rispetto del diritto del detenuto non è legato né alla sua innocenza né alla sua colpevolezza – ha proseguito il vicepremier -, ci sono delle norme comunitarie che dicono che se sei detenuto in attesa di giudizio devi avere un trattamento diverso e su questo noi ci impegniamo. Per me Salis poteva anche essere detenuta per un altro motivo, avrei fatto le stesse cose. Il diritto e le le garanzie riguardano le persone, non riguardano i partiti politici o le forze politiche. A me ministro degli Esteri non interessa se” Ilaria Salis “sta dentro per un reato di tipo politico, se stesse dentro per un altro tipo di reato direi e farei le stesse cose”.
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