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Roma, 17 gen. (askanews) – Pronto l’emendamento unitario delle opposizioni (esclusa Italia Viva) per introdurre nell’ordinamento italiano il salario minimo per legge. Il tentativo parte ora al Senato, dopo lo stop che la misura ha avuto alla Camera.

Le opposizioni hanno firmato un emedamento alla legge di delegazione europea, che sta per essere formalizzato in Commissione Politiche europee di Palazzo Madama e che prevede che il trattamento economico minimo orario stabilito nei contratti di lavori “non possa essere inferiore a 9 euro lordi”.

Nello specifico, la proposta delle opposizioni prevede che sia assicurata al lavoratore “una retribuzione complessiva sufficiente e proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro prestato, in modo che il trattamento economico complessivo non sia inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) in vigore per il settore in cui il datore di lavoro opera e svolge effettivamente la sua attività, stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale, e che il trattamento economico minimo orario stabilito dal CCNL non possa comunque essere inferiore a 9 euro lordi”.

Con lo stesso emendamento si propone di istituire presso il Ministero del Lavoro “la Commissione per l’aggiornamento del valore soglia del trattamento economico minimo orario” e di “apportare alla normativa vigente le modifiche e le integrazioni necessarie ad assicurare la parità di genere” attraverso il salario minimo, per colmare il divario retributivo e pensionistico.

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