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ROMA (ITALPRESS) – Nelle ultime settimane, il dibattito politico italiano si è acceso sulla proposta di istituire un salario minimo per i lavoratori dipendenti. Una proposta condivisa da quasi 3 italiani su 4.
Nonostante le sfide e le discussioni tra maggioranza e opposizione, l’introduzione di un salario minimo, anche se con modalità e richieste diverse, mette d’accordo in modo trasversale gli elettori di tutti i partiti politici. Un argomento molto più sentito e portato avanti con convinzione dagli elettori del Movimento 5 Stelle e dell’area di centrosinistra, mentre l’approvazione da parte degli elettori del centrodestra è in alcuni casi vincolata all’introduzione di garanzie e incentivi per le imprese. Emerge però un problema di comunicazione e di informazione per i cittadini italiani.
Quasi la metà della popolazione, infatti, non è a conoscenza delle questioni più «tecniche» legate al salario minimo e, in particolare, a cosa si ci riferisce con i famosi 9 euro l’ora. Un italiano su 4 ritiene, appunto, che la base minima di 9 euro è da intendersi come paga oraria netta, mentre quasi 1 su 5 non sa assolutamente se ci si riferisce ad una soglia minima lorda o al netto delle trattenute.
Dati Euromedia Research – Realizzato il 19/07/2023 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.
-foto ufficio stampa Euromedia Research-
(ITALPRESS).
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