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Roma, 12 feb. (askanews) – Nelle obiezioni che vengono fatte alla riforma costituzionale per l’introduzione del cosiddetto premierato “la mentalità di sinistra fa breccia, dà per scontato che vinca la Meloni, il che mi fa piacere: vuol dire che hanno deciso che la prossima volta non è vero che loro sperano di vicnere, è sicuro che vinca la Meloni, altrimenti non farebbero questa equazione (sulla presidente del Consiglio che vuole ‘estendere’ i suoi poteri, ndr)”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel corso della registrazione di Quarta Repubblica, in onda oggi, in prima serata su Retequattro.

Secondo La Russa “la Meloni, il centrodestra, Fratelli d’Italia e anche gli altri partiti, proponendo che il capo del Governo sia eletto direttamente dai cittadini, dal popolo, non pensano solo a quello che succederà fra tre anni, ma a quello che succederà nei prossimi trent’anni. Vogliono evitare che in futuro vi sia al governo gente che non ha vinto le elezioni, fino a quando questa riforma durerà”.

Quanto ai poteri “sostanziali” che il ddl premierato, secondo i suoi critici, sottrae al Quirinale, il presidente della Repubblica, ha sostenuto La Russa, “conterebbe di meno se ci potessero essere elezioni incerte. In un sistema com’è stato fino adesso in cui alla fine delle elezioni non si sapeva chi aveva vinto, lì il presidente della Repubblica per fortuna ha avuto un ruolo, un ottimo ruolo. Col sistema rifromato del premierato, siccome con l’elezione diretta del popolo ci sarà sempre un vincitore, a quel punto il ruolo minore del presidente è perché non c’è l’incertezza”, ha concluso.

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