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Roma, 29 set. (askanews) – A Lambinowice, a sud-ovest della Polonia, vicino al confine con la Repubblica Ceca nell’area dell’ex campo di prigionia tedesco “Stalag 344 Lamsdorf”, sono stati ritrovati i resti di 60 soldati italiani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Sul posto si è recato oggi l’ambasciatore italiano in Polonia, Luca Franchetti Pardo, per presenziare alla cerimonia di conclusione degli scavi che hanno portato al ritrovamento dei resti dei caduti.
Durante la guerra, lo “Stalag 344” divenne fra i più grandi campi di prigionia nazisti in Europa, dove furono rinchiusi prigionieri di diverse nazionalità (sovietici, inglesi, jugoslavi, italiani, ma anche polacchi). Fino a pochi anni fa non si conosceva il luogo di sepoltura dei soldati italiani. La recente esumazione – tra le più significative per l’Italia negli ultimi anni – è il risultato di un progetto intitolato “Scienza per la società, società per la scienza nel Luogo della Memoria Nazionale di Lambinowice”, promosso dal 2022 al 2024 dal Museo Centrale dei Prigionieri di Guerra di Opole, grazie a finanziamenti del ministeri polacchi della Cultura e del Patrimonio Nazionale, nonché quello della Scienza e dell’Istruzione Superiore, con il contributo di un ampio gruppo di ricercatori polacchi di diverse discipline (storici, archeologi, antropologi, medici forensi) e di numerosi volontari.
All’evento hanno partecipato l’Ambasciatore d’Italia in Polonia, Luca Franchetti Pardo, una delegazione dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa guidata dal Gen. B. Fulvio Poli, l’Addetto Militare italiano in Polonia, Col. Stefano Cavaliere, la Console Onoraria italiana di Breslavia, Monika Kwiatosz, nonché, da parte polacca, la Direttrice del Museo, Violetta Rezler-Wasielewska, e i molti volontari che hanno lavorato nel sito di Lambinowice. Nel corso della cerimonia militare, l’Ambasciatore ha preso la parola per onorare la memoria dei soldati italiani che, dopo l’8 settembre, furono deportati nei campi di lavoro tedeschi, dove persero la vita per le sofferenze e gli stenti cui vennero sottoposti.
“È un onore restituire nome e dignità ai nostri caduti, che potranno così avere degna sepoltura”, ha concluso l’Ambasciatore. Al termine dell’evento, i resti dei Caduti italiani sono stati temporaneamente traslati presso il Cimitero Militare italiano di Bielany a Varsavia.
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