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Bruxelles, 2 lug. (askanews) – La Commissione europea ha dato una valutazione preliminare positiva sulla richiesta di pagamento della quinta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dell’Italia. L’esborso, che era stato richiesto dall’Italia il 29 dicembre scorso, era legato al raggiungimento di 23 traguardi parziali (“milestone”) e 31 obiettivi finali, che la Commissione ha valutato positivamente, per un totale di 11,1 miliardi di euro (al netto dei prefinanziamenti già erogati), di cui 3,2 miliardi concessi come sovvenzioni e 7,9 miliardi come prestiti. In totale, la quinta rata finanzia passi avanti importanti relativi a 36 diverse misure, di cui 14 riforme e 22 investimenti.
La Commissione ha trasmesso al Comitato economico e finanziario (un organismo tecnico del Consiglio Ecofin) la valutazione preliminare positiva sugli obiettivi previsti dalla quinta rata. Il pagamento avverrà dopo l’ok del Comitato economico e finanziario, che ha quattro settimane per esprimersi.
La revisione mirata del Pnrr nel maggio 2024 ha fatto salire a 54 i traguardi e gli obiettivi associati alla quinta richiesta di pagamento, poiché l’Italia ha attuato più rapidamente del previsto due obiettivi, originariamente programmati per la settima rata.
La realizzazione delle riforme e degli investimenti finanziati dalla quinta rata porterà, sottolinea la Commissione in una nota, “a cambiamenti positivi per i cittadini e le imprese in Italia in diverse aree, fra cui la legge sulla concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, la giustizia, il quadro di revisione della spesa pubblica e l’istruzione secondaria e terziaria”.
Le “misure faro” finanziate dalla quinta rata comprendono innanzitutto il programma nazionale per la gestione dei rifiuti, che ha migliorato la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (con una riduzione di nove punti percentuali del gap tra la media nazionale e le regioni con le prestazioni peggiori) e ha portato finora alla chiusura di 22 discariche irregolari, il 60% del totale (34) che era stato oggetto di procedure d’infrazione e condanne della Corte Ue.
Nove tra milestone e target riguardano poi la transizione verde e la gestione dell’acqua e dei rifiuti.
L’Italia ha fornito, in questo quadro, sostegni per la riduzione del consumo di energia e la promozione delle fonti rinnovabili in agricoltura, nell’allevamento e nel settore agro-industriale. Un altro intervento importante riguarda le infrastrutture idriche primarie e la resilienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile, con una riduzione delle perdite e un aumento dell’efficienza dei sistemi di irrigazione in agricoltura nelle aree rurali, con una riduzione dei prelievi illegali di acqua.
Cinque traguardi e obiettivi mirano a una mobilità più sostenibile, con la creazione di 200 chilometri di nuove piste ciclabili in aree metropolitane per connettere stazioni metro e poli universitari, 231 chilometri di nuove infrastrutture di trasporto pubblico nelle aree metropolitane e 85 nuove unità di materiale rotabile “pulito”, più 3.000 nuovi bus a zero emissioni nelle grandi città con alti livelli di smog. Inoltre, ci sono progetti per portare nel Mezzogiorno l’alta velocità ferroviaria.
Altri 17 traguardi e obiettivi della quinta rata sono relativi alla transizione digitale della Pubblica Amministrazione e ai “diritti digitali” per i cittadini: entro il 31 dicembre 2023 ben 6.678 nuove entità della P.A. hanno adottato il sistema di pagamenti elettronico “PagoPA”, con un aumento del 71% rispetto al 2021; inoltre, 10.675 nuove entità si sono connesse alla piattaforma “IO” per la fornitura di servizi (251 in più rispetto al 2021).
Alcune riforme del sistema di istruzione mirano a riallineare i programmi di studio alle esigenze del mercato del lavoro e ad agevolare l’accesso degli studenti all’occupazione, attraverso interventi nell’organizzazione del sistema scolastico, nel sistema di orientamento, nel reclutamento e nelle carriere dei docenti, nell’istruzione terziaria professionalizzante. Inoltre, 55.000 studenti con difficoltà socio economiche hanno ottenuto borse di studio per l’accesso all’università e sono stati costruiti o ristrutturati edifici scolastici con il miglioramento dell’efficienza energetica.
In campo sanitario, un obiettivo riguarda gli investimenti per la diffusione della telemedicina, per cui ogni regione dovrà adottare almeno un progetto in quest’area, ed è stato fornito un sostegno a 500 farmacie che servono piccole comunità.
Infine, 13 traguardi e obiettivi mirano a rafforzare l’ambito imprenditoriale, innanzitutto aumentando la concorrenza nei settori dell’elettricità e farmaceutico e del commercio al dettaglio, e con un rafforzamento dei controlli antitrust. In secondo luogo, con un complesso intervento per migliorare gli appalti pubblici, che prevede la piena operatività del sistema nazionale digitalizzato “e-Procurement System”, una riduzione dei tempi di assegnazione dei contratti d’appalto, l’uso di “sistemi dinamici” di acquisto e fornitura da parte delle autorità appaltanti, e la formazione professionale di oltre 20.000 agenti della Pubblica Amministrazione mirata alla gestione degli acquisti pubblici.
Proprio sugli appalti pubblici, uno degli ambiti più difficili e complessi da riformare e rendere più efficienti in Italia, la Commissione ha emesso l’unica nota negativa.
“In questa fase – spiega l’Esecutivo comunitario nella sua nota – la Commissione non può pronunciarsi sulla valutazione del conseguimento di un obiettivo (M1C1-85) che riguarda la riforma del quadro in materia di appalti pubblici e concessioni, e che prevede una riduzione del 10% del tempo medio tra l’aggiudicazione dell’appalto e la realizzazione dei lavori per le infrastrutture” previsti dal contratto.
“È emerso che la formulazione della decisione di esecuzione del Consiglio Ue” che aveva approvato il Pnrr italiano “non precisa in modo sufficiente la metodologia da applicare per valutare il conseguimento soddisfacente di questo obiettivo”. Di conseguenza, la Commissione non ha dato per ora il suo via libera all’esborso dei 110 milioni di euro relativi a quest’obiettivo non ancora conseguito.
“Poiché sono necessari ulteriori chiarimenti dell’obiettivo, l’Italia intende presentare una richiesta motivata per modificarlo, senza pregiudicare l’ambizione né la finalità strategica della misura”, riferisce la Commissione nella sua nota.
Complessivamente, il Pnrr italiano comprende 66 riforme e 150 investimenti, che si articolano in 618 traguardi parziali e obiettivi finali, per un ammontare totale pari a 194,4 miliardi di euro, di cui 71,8 miliardi sotto forma di sovvenzioni e 122,6 miliardi sotto forma di prestiti, nel quadro del Fondo Rrf (“Dispositivo per la ripresa e la resilienza”) del programma “NextGenerationEU”.
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