4 minuti per la lettura
Roma, 4 ott. (askanews) – La mobilitazione continua, Elly Schlein riunisce la segreteria per preparare la direzione Pd di giovedì ed esorta tutti al massimo sforzo in vista dell’autunno “di piazza” annunciato alla festa dell’Unità a Ravenna e che troverà il suo momento clou nella manifestazione di inizio novembre, probabilmente sabato 11, anche se è stato preso in considerazione pure il fine-settimana successivo. Una manifestazione che, secondo quanto emerso dalla riunione di questa mattina, vedrà nella sanità uno dei punti centrali, ma affronterà in generale “tutte le grandi questioni economiche e sociali”, dice uno dei partecipanti. Soprattutto, nelle intenzioni della leader Pd quella data dovrà essere una “tappa” di un “paziente” percorso di costruzione dell’alternativa. Perché Schlein ha ribadito che il Pd, nonostante le polemiche e gli attacchi che arrivano da M5s e Azione, intende lavorare con costanza e, appunto, pazienza alla ricomposizione di un fronte da contrapporre a quello della destra.
Un concetto che Schlein espone anche in pubblico, parlando all’evento che celebra i 20 anni di Sky: “Abbiamo un governo che si è abbattuto sulle fasce più povere anziché aumentare la povertà. Abbiamo la responsabilità come opposizioni di costruire un’alternativa alla destra. Io sento questa responsabilità e quindi sono massimamente unitaria, nelle nostre differenze”. E se Conte e Calenda mettono in discussione praticamente ogni giorno l’idea del “campo largo”, la leader Pd invita tutti i suoi a non reagire alle polemiche, spiegando che sono fibrillazioni fisiologiche in vista delle europee. E, sempre a SkyTg24, aggiunge: “Per noi va avanti (la costruzione dell’alternativa, ndr) e deve andare avanti. Basta incontrare per strada le persone che ci hanno votato. Ci chiedono di costruire convergenze per aiutare l’Italia in questo momento”.
Come spiega uno dei membri della segreteria “sappiamo che sarà così nei prossimi mesi, e forse anche dopo le Europee. Tocca a noi trovare gli argomenti sui quali portare tutte le opposizioni, come abbiamo fatto col salario minimo. Certo, Conte e Calenda forse stanno sottovalutando il fatto che una metà dell’elettorato, quella che guarda a noi, comincia a porsi il problema di vedere un’alternativa a questo governo”. Uno degli argomenti è ovviamente la sanità, come ribadisce anche Schlein: “Ci batteremo perché ci siano più risorse per il diritto alla salute delle persone. Continueremo ad insistere e stiamo dialogando anche con le altre forze di opposizione, mentre portiamo avanti anche la battaglia sul salario minimo”.
Certo, riconosce il dirigente Pd, “il problema è politico e una spinta positiva può arrivare anche dall’elettorato, come accaduto per la destra. Lì è apparso chiaro che chi sceglie un percorso solitario – vedi Fini – non va lontano. Speriamo accada anche qui, devono capire tutti che chi rompe agevola l’altro campo”.
Di certo la segretaria si muove con attenzione, cercando di evitare discussioni interne al partito. Le battaglie scelte – dal salario minimo alla sanità, passando per il Pnrr e la lotta alle nostalgie fasciste – sono condivise da tutte le anime Pd.
Sull’Ucraina anche oggi Schlein ha ribadito una linea di continuità e per la manifestazione di novembre si cercherà di accentuare la presenza del partito appunto su quei temi economici che vengono sollecitati dalla minoranza ma anche da quella parte di Pd che viene dai Ds e che ha nel proprio Dna le battaglie per il lavoro.
A tenere tutto insieme, ovviamente, l’opposizione al governo Meloni che “sui migranti fa solo demagogia” e che “cerca un nemico al giorno per nascondere i problemi che non riesce a risolvere”. La segretaria annuncia anche un’interrogazione Pd sugli scontri di Torino tra polizia e manifestanti e presenta due proposte di legge per contrastare la propaganda fascista e la tentazione revanscista di intitolare strade e luoghi pubblici a personaggi del Ventennio. “Con questa proposta – spiega Andrea De Maria, uno dei firmatari – nessuna strada potrebbe essere intitolata a Giorgio Almirante”.
Per quanto riguarda il Pd, Schlein ripete il suo mantra: ok il pluralismo, ma “c’è tanto da cambiare, abbiamo vinto le primarie con una promessa di cambiamento che non intendiamo tradire. E non si fa il cambiamento in pochi mesi. Era troppo tempo che il partito aveva smarrito una sua identità. Andando per strada, battendoci per il salario minimo, per il lavoro di qualità, per la salute pubblica, per il diritto alla casa, il Pd è compatto”. Di sicuro, aggiunge, “il Pd non si smobilita, dopo un’estate militante che ci ha visti impegnati in tutto il paese.
Nell’autunno dobbiamo proseguire, stiamo mettendo a punto le battaglie”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA