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Città del Vaticano, 29 ott. (askanews) – “Fratelli e sorelle, penso a quanti sono vittime delle atrocità della guerra; alle sofferenze dei migranti, al dolore nascosto di chi si trova da solo e in condizioni di povertà; a chi è schiacciato dai pesi della vita; a chi non ha più lacrime, a chi non ha voce. E penso a quante volte, dietro belle parole e suadenti promesse, vengono favorite forme di sfruttamento o non si fa nulla per impedirle. È un peccato grave sfruttare i più deboli, un peccato grave che corrode la fraternità e devasta la società”. A dirlo Papa Francesco in un passaggio della sua omelia pronunciata nella Basilica di San Pietro per la messa solenne che ha concluso ufficialmente i lavori del Sinodo dei vescovi che si è svolto a Roma.

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