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Roma, 9 lug. (askanews) – In Italia sulla scia della stretta monetaria operata dalla Bce “la dinamica del credito si è fortemente indebolita”, a valori analoghi a quelli della crisi di 15 anni fa e “il protrarsi della debolezza del credito inciderebbe su un contesto che come in altri paesi è esposto a vulnerabilità, nel quale sarebbe difficile immaginare interventi pubblici come quelli eccezionalmente generosi varati dopo la pandemia”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento all’assemblea annuale dell’Abi, a Roma.
“La consistenza dei prestiti alle imprese ha registrato una
decisa contrazione, che solo ora si sta attenuando. I
finanziamenti alle famiglie hanno anch’essi rallentato
bruscamente – ha rilevato – fino a ristagnare nell’ultimo anno”.
Nel frattempo “i tassi di interesse sui nuovi prestiti sono
considerevolmente aumentati. La decelerazione del credito è di
entità paragonabile a quella che caratterizzò gli episodi di
crisi dello scorso quindicennio. Gli effetti sull’economia reale
– ha notato Panetta – sono stati però assai meno gravi”.
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