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Roma, 24 lug. (askanews) – Nicolò Martinenghi rimane sul podio iridato, dopo l’oro di Budapest 2022, quando raccolse l’eredità lasciata vacante da Adam Peaty, ed è argento nei 100 rana.
Il 23enne di Varese primatista italiano (58″26) – campione europeo in carica nei 50 e 100 – parte in corsia 1 dopo il 59”21 in semifinale, stampa un super passaggio in 27”47 ai 50, un ritorno 31”45 e chiude in 58’72 come l’olandese Arno Kamminga – argento mondiale, europeo ed olimpico – e lo statunitense Nic Fink – bronzo a Tokyo 2020: un triplo ex aequo sul secondo gradino del podio come alle olimpiadi di Rio 2016 quando nuotarono con lo stesso tempo nei 100 farfalla (51″14) Michale Phelps, Chad Le Clos e Laszlo Cseh.

La corona di re del mondo si pone sulla testa del cinese Haiyang Qin che abbassa ulteriormente il record asiatico portandola a 57”69.

“Incredibile. Sono strafelice – esulta Tete – Ora posso dirlo: ieri ho voluto provare a nuotare nelle corsie laterali. Sapevo che c’era la possibilità di andare a medaglia. Anche se il tempo non è per niente buono, porto a casa quest’argento come se fosse un oro. Sono al settimo cielo. Complimenti a Qin Haiyang, ha nuotato un tempo eccezionale. Sarà l’uomo da battere anche l’anno prossimo. Adesso voglio godermi questo momento. Sto per svenire”.

Cresciuto nel Nuoto Club Brebbia seguito dal tecnico Marco Pedoja, prima di passare al Circolo Canottieri Aniene, Martinenghi sta effettuando in queste stagioni un percorso caratterizzato da una crescita graduale e costante: iniziata dai successi internazionali in tutte le piscine giovanili per l’esordio ai mondiali del 2017 a Budapest con un nono posto propiziatorio, seppur sfortunato, non ancora maggiorenne; poi la squalifica in semifinale a Gwangju nel 2019. Un’esperienza formativa, che ha alimentato sia la consapevolezza sia la voglia di emergere esplosa alle Olimpiadi di Tokyo; poi nel 2022 la consacrazione definitiva con l’oro ai Mondiali di Budapest e quello agli Europei allo Stadio del Nuoto di Roma. “Non mi piace autoelogiarmi – confessa Martinenghi – però questa volta mi do una pacca sulla spalla. Sono stato bravo e me la sono meritata”.
Per l’Italnuoto è la sesta medaglia nella specialità (1-4-1) e per la seconda volta nella storia un ranista si conferma sul podio dei campionati mondiali di nuoto in vasca lunga; come Gianni Minervini che fu due volte medaglia nei 100 rana (argento Madrid 1986 e bronzo Perth 1991).

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