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Blekinge (Svezia), 2 mar. (askanews) – “Dobbiamo preparare la società all’eventualità di una guerra: noi tutti siamo coinvolti”: a parlare ad askanews è Peter Ryman, Direttore dell’ufficio regionale della Protezione Civile della Contea di Blekinge, sede di una storica base navale al centro del Baltico, a Karlskrona. “La Svezia possiede quella che chiamiamo ‘difesa totale’ – sottolinea Ryman ricevendoci nella sede dell’ufficio regionale della cittadina che affaccia sul Mar Baltico – e si basa su due pilastri: la protezione civile e la difesa militare. La parte civile della difesa riguarda tutte le azioni che dobbiamo intraprendere per proteggere la società. Tra queste, l’assistenza sanitaria, l’acqua, l’elettricità, la gestione di una situazione di emergenza. Dobbiamo prenderci cura dei bambini, degli anziani. Dobbiamo preparare la società all’eventualità di una guerra. In questo sono coinvolti tanti attori: le agenzie governative, le organizzazioni di volontariato, le organizzazioni sanitarie. Insieme formano la protezione civile”.
In occasione della conferenza annuale sulla sicurezza e la difesa che si è svolta a Salen, il ministro svedese della Difesa civile, Carl-Oskar Bohlin, ha esortato i suoi connazionali a prepararsi alla guerra. “Penso che con l’adesione della Svezia alla Nato – risponde Ryman – occorra cambiare mentalità nel pensare che la guerra possa arrivare. Non abbiamo mai avuto questo livello di sicurezza in Europa dalla seconda guerra mondiale. Credo che il nostro ministro intendesse dire che bisogna essere preparati alla guerra che è la peggiore delle situazioni. Se si è preparati per quel tipo di crisi – prosegue il Direttore della Difesa Civile – sarà certamente più semplice gestire altri tipi di emergenze, come un’alluvione, un incendio”.
Come siete preparati all’eventualità peggiore di una guerra? “Come amministrazione di Blekinge dobbiamo coordinare la situazione, gestire tutti gli aspetti organizzativi e far sì che le forze armate possano eventualmente combattere, in caso di attacco”, dice.
Per Ryman, quella di Blekinge potrà diventare una base strategica importante per l’intera Alleanza Atlantica. “La cosa più importante sarà occuparsi del supporto della nazione ospitante – sottolinea -. Penso che la Nato impiegherà delle forze – fanteria, truppe, navi, aerei – a Blekinge e noi dovremo occuparci del sostegno. Ciò significa elettricità, assistenza sanitaria, acqua, trasporti, logistica”.
“Blekinge è un luogo molto strategico nel Mar Baltico – prosegue – e credo che l’adesione alla Nato aumenterà la nostra sicurezza. Se guardate la mappa, siamo al centro del Mar Baltico. Abbiamo l’Europa molto vicina”.
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