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Nizza (Francia), 1 lug. (askanews) – “Otto francesi su dieci hanno espresso un rifiuto per l’attuale esecutivo” nel primo turno delle elezioni legislative francesi che si è tenuto ieri, e che “ha prolungato e amplificato il risultato delle elezioni europee del 9 giugno”. Questo il commento per askanews di Aquilino Morelle, già consigliere di Lionel Jospin a Matignon (1997-2002), poi di François Hollande all’Eliseo (2012-2014) nonché autore del saggio “La parabole des aveugles: Marine Le Pen aux portes de l’Elysée” (Grasset, 286 pagine) dove con largo anticipo su tutti aveva delineato il quadro che oggi si delinea. “Quanto al macronismo, che non ha mai avuto alcuna consistenza ideologica, se non quella del federalismo tecnocratico, è in via di cancellazione” dice Morelle. “In molti già speculano sulle future dimissioni di Emmanuel Macron, nel corso di una probabile convivenza che sarebbe molto diversa da quelle che l’hanno preceduta (1986, 1993 e 1997), molto più dura e tesa. Una cosa è certa: domenica prossima (7 luglio) la Francia volterà pagina sul ‘macronismo’ e ne scriverà una nuova nella sua storia”.
Con più di 10,6 milioni di voti (33,15%), ovvero 2,5 del suo punteggio 2022 (4,2 milioni), “in testa in 297 collegi elettorali, RN conferma di essere ora il partito leader in Francia”. In questo primo turno sono stati eletti 39 suoi deputati.
“Molto più indietro – continua Morelle – è arrivata la coalizione di sinistra, il Nuovo Fronte Popolare, con il 27,99% dei voti. Quanto a quello del presidente Emmanuel Macron, Ensemble, arriva in terza posizione con solo il 20,04% dei voti. Otto francesi su dieci hanno dunque espresso un rifiuto dell’esecutivo. Ostilità massiccia, quindi”.
Morelle sottolinea che i risultati sono “tanto più significativi in quanto la partecipazione è stata molto elevata, riportando, con il 66,71% degli iscritti, un incremento di quasi 20 punti rispetto al 2022, al livello del 1997”.
Il popolo francese “ha parlato con forza. E lo ha fatto per sanzionare severamente la maggioranza uscente e mettere Rn nelle condizioni di conquistare il potere domenica prossima. Tutte le stime gli danno una maggioranza relativa, tra 240 e 270 seggi; ma la dinamica politica di Rn è tale che si potrebbe raggiungere la maggioranza assoluta (289 deputati). Tutto dipenderà dal numero dei ritiri nelle 305 circoscrizioni in cui tre candidati si sono qualificati al secondo turno (“triangolare”) e dall’efficacia di un “fronte repubblicano” già a geometria variabile”.
(di Cristina Giuliano)
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