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Roma, 15 feb. (askanews) – Sulla questione migratoria “dobbiamo tenere alta l’attenzione” e “insistere con le Nazioni della regione del Mediterraneo allargato e dell’Africa Sub-Sahariana, per un metodo di lavoro condiviso che faccia contrastare insieme gli sbarchi sulle nostre coste, cooperando per colpire la rete dei trafficanti e aiutando le economie più fragili per rimuovere le cause che spingono a migrare”. Lo ha detto – secondo quanto si apprende – la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell’informativa sulle politiche migratorie in Consiglio dei ministri.

Su questo fronte, ha sottolineato la premier, “ho bisogno di tutto il governo poiché quello che immagino operativamente, e mediaticamente, è un modello ‘Caivano’ da proporre per il nord del continente africano, in modo particolare per la Tunisia e la Libia, ben consapevoli delle differenze sussistenti tra Tripolitania e Cirenaica”.

“Dobbiamo sforzarci – ha esortato Meloni – di far sentire ad entrambe le Nazioni la nostra vicinanza e il nostro reale spirito di solidarietà. Pensiamo innanzitutto a impostare tavoli ministeriali che rafforzino la collaborazione”.

Entrando più nel dettaglio sul modello ‘Caivano’ da lei immaginato, la premier avrebbe affermato – sempre secondo quanto si apprende -: “Andiamo tutti in Libia e Tunisia, sviluppiamo progetti, controlliamone l’esecuzione, coordinando, come per Caivano, le presenze, in modo che siano cadenzate e diano il senso della continuità”.

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