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Roma, 19 ott. (askanews) – “Ho appena ultimato di scrivere e mi accingo a presentare un esposto alla Corte dei Conti per accertare ipotesi di responsabilità erariale per il trasporto di 16 migranti nel centro allestito dal Governo Meloni in Albania con la nave militare Libra”. Lo ha annunciato il capogruppo M5S in commissione Affari Costituzionali della Camera Alfonso Colucci.
” Il trasporto – argomenta il parlamentare M5s- si ritiene costato 250.000/290.000 : circa 18.000 a migrante in violazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 4 ottobre scorso che ha ritenuto che i Paesi di provenienza di quei migranti – l’Egitto e il Bangladesh – non sono “sicuri” e, quindi, che quelle persone avrebbero dovuto essere accolte in Italia e non già in Albania. Di quelle 16 persone, già 4 giovedì vennero trasferite, a spese dei contribuenti, in Italia perché minori e perché vulnerabili. Le ultime 12 sono state accompagnate oggi in Italia – più precisamente a Bari- con una motovedetta della Guardia Costiera, sempre a spese dei contribuenti italiani. Ebbene che lo avevo detto al Ministro Piantedosi nel question time di mercoledì scorso alla Camera. Gli avevo chiesto conto delle spese di trasporto con la Libra e delle spese di rientro in Italia, che prevedevo sarebbe avvenuto. Il Ministro non aveva risposto.
Quindi, ora chiedo alla Corte dei Conti quanto segue:
“Se sulla base delle informazioni e notizie relative alle operazioni di trasferimento di migranti, effettuate in asserita applicazione della legge 21 febbraio 2024, n. 14, lette alla luce delle conclusioni contenute nella sentenza della CGUE del 4 ottobre 2024 in causa C-406/22, ed al conseguente obbligo di disapplicazione delle disposizioni nazionali contrastanti e difformi che incombono in primo luogo sull’amministrazione procedente, sia configurabile l’adozione di provvedimenti adottati con dolo o colpa grave idonei a configurare una responsabilità erariale per l’utilizzazione di ingenti risorse pubbliche per lo svolgimento di attività non legitimate in base alla corretta applicazione delle norme di legge sopra richiamate.”
“Non si possono – conclude- chiedere alle famiglie e alle imprese italiane sacrifici in termini di maggiori tasse e di minori servizi (sanità, istruzione, sicurezza, ad esempio) per poi buttare in mare tanto danaro pubblico in questo modo. Il Protocollo con l’Albania costa all’Italia almeno 800 milioni di in 5 anni, cui vanno aggiunti i costi di gestione, come quelli di trasporto che abbiamo visto; oltre 1 miliardo di sottratti ai cittadini. Su questa vicenda deve essere fatta chiarezza. La parola alla Corte dei Conti”.
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