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Roma, 18 set. (askanews) – Baci, una stretta di mano a favore di fotografi e un colloquio di poco più di un’ora tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Mario Draghi. Il giorno dopo l’investitura di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione, la premier ha ricevuto il suo predecessore in un incontro – che lei stessa aveva sollecitato – che è anche un messaggio a Bruxelles. Sul tavolo un confronto “approfondito” sul Rapporto sul futuro della competitività europea redatto dall’ex numero uno della Bce su incarico di Ursula von der Leyen.

Nel report, sottolinea Palazzo Chigi in una nota, ci sono “diversi importanti spunti” per il governo, tra cui “la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie – dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni – senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune”. Una necessità, quello di strumenti di finanziamenti comuni, sempre affermata da Meloni e che potrebbe rilanciare con maggior forza proprio facendo leva sul report (non a caso criticato da alcuni Paesi ‘frugali’). Infatti, nella nota si sottolinea che le priorità indicate da Draghi sono “condivise” e “rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee”. Meloni e Draghi continueranno a tenersi “in contatto” per “continuare ad approfondire queste materie”.

Proprio in mattinata, intervenendo all’assemblea di Confindustria, Meloni aveva sottolineato i “rischi che l’economia italiana ed europea corrono se non si invertono alcune tendenze”. Ad esempio sulla transizione green che a causa di un’impostazione “ideologica” e autodistruttiva” mette a rischio le imprese. E proprio citando Draghi, aveva sollecitato “investimenti e risorse adeguati”. Agli industriali Meloni ha promesso un confronto sulla manovra “da subito” per lavorare “insieme” a una legge di bilancio che sarà “seria e di buon senso”, senza più bonus ma con sostegno a famiglie, in particolare quelle con figli, imprese che assumono e risorse per la sanità.

Il colloquio con Draghi arriva a pochi giorni dalla visita dell’ex premier a Marina Berlusconi. Un incontro, organizzato da Gianni Letta, che aveva creato qualche malumore dalle parti di piazza Colonna e via della Scrofa, sede di Fdi, alimentando rumors e retroscena su una ‘distanza’ tra la famiglia Berlusconi e la premier. Distanza oggi smentita, con una lettera a ‘La Repubblica’, dalla stessa Marina: nessuna “disistima”, assicura, per Meloni né “scontentezza” per l’operato di Antonio Tajani. In particolare per quanto riguarda il colloquio con Draghi – scrive – si è voluto “deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza”. Parole però che, secondo quanto riferiscono più parlamentari del centrodestra, non sgombrano completamente il campo dai ‘dubbi’.

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