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Washington, 28 lug. (askanews) – Giorgia Meloni chiude oggi la sua visita a Washington, dopo gli incontri di ieri in Campidoglio e alla Casa Bianca con Joe Biden.
Questa mattina ha fatto visita ad Arlington, il cimitero monumentale che custodisce la memoria dell’America, deponendo una corona al Milite ignoto. La premier ha però voluto anche omaggiare gli italiani sepolti ad Arlington, con una visita alla tomba del tenente Luigi Bartolucci Dundas, che ha prestato servizio nella Marina militare italiana, medaglia di bronzo al valor militare.
Da Arlington è andata poi a Villa Firenze, residenza dell’ambasciatore italiano. Nella residenza Meloni tiene una serie di incontri, tra cui uno, di due ore, con Henry Kissinger. L’ex segretario di Stato, è “una delle menti più lucide, punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia”, dice la premier, che lo ringrazia “per il prezioso tempo che mi ha dedicato, è stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità”.
Alle 18 (la mezzanotte italiana) a Villa Firenze si terrà un ricevimento, occasione per incontrare la comunità italiana che rappresenta un fondamentale elemento dell’amicizia tra Italia e Usa. La premier lo ha ribadito più volte ieri, nella giornata che si è conclusa con una cena allo storico Café Milano di Georgetown, meta obbligata della politica americana (il ristorante di Franco Nuschese è amato tra gli altri da Bill Clinton, Barack Obama e Joe Biden) e internazionale. Nel corso della serata la premier ha espresso “grande soddisfazione” per la visita e per l’incontro con Biden, che ha prodotto, ha fatto notare, una dichiarazione congiunta particolamente lunga e densa. E’ un’altra dimostrazione – confida prima di rientrare in hotel – del fatto che nel mondo c’è “interesse per l’Italia: ci amano fuori molto più di quanto facciamo noi”. Adesso – è il messaggio – serve un “approccio pragmatico”, a tutti i livelli, per affrontare le prossime sfide.
Tra i motivi di soddisfazione della visita anche il dossier Expo 2030, presentato a Biden. Nella dichiarazione l’inquilino della Casa Bianca “saluta” con favore la candidatura italiana. Un passaggio che non è un endorsement ma che comunque è considerato una base su cui lavorare nella partita contro Riad.
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