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New York, 18 set. (askanews) – Ucraina, rilancio dell’Onu, ma soprattutto migranti. Sono questi i temi al centro dell’agenda della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che questa sera arriva a New York per partecipare alla 78ma Assemblea generale delle Nazioni Unite che si apre domani. I lavori saranno inaugurati dal segretario generale Antonio Guterres e dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

La questione della guerra in Ucraina sarà al centro di un dibattito in Consiglio di Sicurezza in programma mercoledì alle 11 (le 17 in Italia) che vedrà anche la partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky. L’incontro, in cui interverrà anche Meloni, è presieduto dal presidente albanese Edi Rama, presidente di turno del Consiglio di sicurezza. La premier ribadirà il pieno sostegno a Kiev da parte dell’Italia, per arrivare a una pace “giusta e duratura”.

Lo stesso giorno, alle 19 (l’una di notte in Italia) Meloni interverrà all’Assemblea. Oltre a tornare sulla questione ucraina, sottolineerà la necessità di rafforzare e rilanciare le Nazioni Unite, ma soprattutto porrà il tema dei migranti e della “polveriera” Africa. Dopo la visita di ieri a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, oggi il Consiglio dei ministri ha approvato un primo pacchetto di norme sulla materia e altre arriveranno la prossima settimana. Ma la convinzione di Meloni è che il fenomeno debba essere affrontato a livello globale, non solo italiano ed europeo. Per questo, come anticipato, affermerà che “un maggior coinvolgimento dell’Onu è assolutamente necessario”, visto anche che alle Nazioni Unite appartengono le agenzie Oim e Unhcr, impegnate in prima linea nelle gestioni delle migrazioni. Una convinzione ribadita dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, già a New York per gli incontri preparatori a livello ministeriale: “Questo – ha detto ieri sera – è un fenomeno che non può essere risolto solo a livello europeo, serve l’intervento dell’Onu”. Dunque la presidente del Consiglio chiederà un maggiore impegno e un sostegno al Piano Mattei per l’Africa – che sarà presentato a novembre – per dare una risposta strutturale ai problemi del continente ed evitare di essere “travolti”.

La questione dei migranti sarà anche al centro dei bilaterali che Meloni avrà a New York: già fissato quello con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, la premier vedrà tra gli altri anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, per bloccare la rotta balcanica, e probabilmente il leader algerino Abdelmadjid Tebboune.

A margine dei lavori, domani, Meloni deporrà una una corona di fiori a Columbus Circle, alla presenza di alcuni rappresentanti della Columbus Citizens Foundation e di altre associazioni italoamericane.

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