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Bucarest, 19 giu. (askanews) – Un appello alla coesione e ad evitare fratture rivolto ai leader che in questi giorni lavorano per la composizione della nuova governance dell’Unione europea ma anche un giudizio severo, espresso per la prima volta, sulla rissa scoppiata in Parlamento sull’autonomia differenziata definita “scena indecorosa”. Sono le due riflessioni offerte da Sergio Mattarella che si trova a Bucarest in visita ufficiale per parlare di Ucraina e di allargamento dell’Ue insieme all’amico presidente della Romania Klaus Iohannis.
“L’Unione europea si troverà di fronte a decisioni importanti da assumere sulla politica internazionale, della difesa, dell’economia, della vita sociale, del lavoro, della condizione dei cittadini – risponde quando gli viene chiesto se teme tempi lunghi per la formazione della nuova commissione Ue -, mi auguro che la soluzione che dà vita ai vertici esprima, garantisca e promuova serenità nei rapporti nell’Unione e non fratture o conflittualità che renderebbero difficile risolvere e affrontare in maniera adeguata quei problemi così rilevanti. E quindi che si possa garantire a queste scelte che andranno fatte una convergenza ampia”. Mentre a Bruxelles le trattative sembrano arenarsi per i veti incrociati delle diverse famiglie politiche, spesso influenzate dagli interessi dei paesi in cui hanno raccolto maggiori consensi, il Presidente della Repubblica sembra voler ricordare a tutti, e a nessuno in particolare, che l’interesse da difendere è più alto ed è quello dell’Unione nel suo complesso.
E a chi gli domanda se la rissa in Parlamento della settimana scorsa non rischi di compromettere le aspettative italiane in questa fase così delicata di trattative risponde secco: “vorrei subito togliere dal tavolo un problema: non credo che abbia alcun rilievo, alcun ruolo, quella scena indecorosa che è avvenuta in una delle nostre Assemblee parlamentari qualche giorno addietro, che tutti hanno condannato. E che mi auguro sia una reazione che faccia comprendere a chi l’ha attivata che non sono questi i comportamenti parlamentari. E, d’altronde – assicura – , la tradizione del nostro Parlamento è talmente nobile che questo non può essere però un episodio di rilievo, che abbia qualunque tipo di influenza”.
“Quel che posso dire su cosa occorra fare è molto poco perché in Italia questa è materia che riguarda il Governo non il Presidente della Repubblica”, puntualizza Mattarella sempre attento a non invadere ambiti che non siano di sua competenza, anche mentre in Italia infuria la polemica politica sulle scelte della presidente del consiglio di privilegiare alcuni interlocutori europei che appartengono al gruppo parlamentare dei conservatori rispetto ai leader dei paesi fondatori che però provengono da partiti avversari o competitori rispetto a quello a cui fa riferimento Meloni, ossia Ecr. Mattarella anzi coglie l’occasione della conferenza stampa dopo il colloquio nel Palazzo presidenziale Cotroceni, per precisare un concetto già espresso ieri da Chisinau, in Moldavia, quando ha esortato l’Ue ad assumere decisioni in modo più rapido e tempestivo: “vorrei evitare che si confondessero piani diversi: io ho parlato qui, come altrove, di velocità riferendomi all’esigenza che l’Unione europea possa affrontare i problemi che si pongono di fronte ad essa in maniera veloce – dice il capo dello Stato -. Non ho parlato di velocità nella formazione degli organi dell’Unione, che è un altro capitolo, molto diverso. La velocità di cui parlo è quella che riguarda l’esigenza di abbandonare processi decisionali lenti, che arrivano tardi sui problemi quando questi sono già risolti”.
Al termine del colloquio istituzionale il Presidente della Repubblica ha posto l’accento “sulla convinzione forte dell’Italia per l’ingresso della Moldova nell’Unione europea e per il contributo a rendere i tempi più veloci possibili. Così come intendiamo che avvenga per i Paesi dei Balcani occidentali e per l’Ucraina”. Altro tema centrale per i due paesi è quello della sicurezza, Italia e Romania sono membri della Nato e Iohannis ci tiene a far sapere che per entrambi è fondamentale rafforzare il ruolo della Nato come fattore di deterrenza sia sul confine orientale che su quello meridionale. Mentre Mattarella ha rilanciato l’esigenza che l’Unione si doti di una difesa comune che può rafforzare anche l’alleanza Atlantica.
I giornalisti chiedono poi al Presidente Mattarella cosa pensa dell’avanzata delle destre in Europa e in Italia in particolare e lui non si sottrae ad offrire il suo ragionamento, partendo però da una premessa: “io abitualmente non commento i risultati elettorali, non soltanto perché in Italia il mio compito, il mio ruolo, è di assoluta imparzialità tra le forze politiche, ma anche perché la coscienza democratica impone di rispettare sempre il voto degli elettori”.
Per Mattarella però “quello che è importante è che si ricordi sempre che vi è un carattere irrinunziabile dell’Unione europea, che è nata da un patto di pace e di democrazia. L’Unione europea è nata all’insegna di alcuni valori, che sono la democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della dignità di ogni persona, la volontà di accrescimento del livello sociale di ciascuno – e quindi la coesione sociale – e la pace”. Questi, ribadisce “sono i principi, i valori che contrassegnano l’Unione europea e chiunque ne faccia parte deve averli sempre come elemento di riferimento invalicabile”.
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