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New York, 6 mag. (askanews) – “Pace e sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l’uno, senza l’altra. Viviamo in un’epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale che divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo”. Sergio Mattarella, nel discorso all’Onu per la conferenza su pace, giustizia e istituzioni rinnova il suo “appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti” un richiamo che, dice, “non potrebbe essere più necessario e urgente”. Il Presidente della Repubblica ha più volte levato il suo richiamo ma stavolta lo fa in un consesso internazionale come le Nazioni Unite dove siedono anche gli attori principali dei conflitti che mettono a richio anche gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.

Per il capo dello Stato è proprio l’Onu il luogo in cui si può e si deve ricercare il dialogo e la collaborazione in nome del principio del multilateralismo che è alla base della sua nascita: “Con – e nelle – Nazioni Unite dobbiamo lavorare per ricostituire la fiducia tra le nazioni, rinsaldare la cooperazione internazionale e tessere nuove reti di comprensione e collaborazione – ha detto Mattarella -. È sulla base di questo approccio che l’Italia dispiega la sua azione, con ferma determinazione nel sostenere gli strumenti di dialogo basati su quel principio di multilateralismo che oggi vediamo così drammaticamente messe in discussione dall’aggressione russa all’Ucraina e dalle conseguenze dell’irrisolto conflitto israelo-palestinese”.

La convinzione del Presidente della Repubblica è che si debbano superare una volta per tutte “relazioni fra Paesi basate su visioni ed eredità ottocentesche, su pulsioni di potenza.
A chiedercelo con forza sono i cittadini, i giovani, le donne, che vedono un avvenire ispirato agli obiettivi che l’Agenda 2030 ha delineato”.

La Conferenza dedicata a pace giustizia e inclusione sociale per lo Sviluppo sostenibile dedicato all’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è stata organizzata per l’occasione dalla missione permanente italiana alle Nazioni unite guidata dall’ambasciatore Massari. Mattarella ha sottolineato come le tensioni internazionali stiano mettendo in pericolo gli obiettivi dello Sviluppo sostenibile a cui sono legati molti interventi in ambito di giustizia e istituzioni. Secondo il capo dello Stato infatti “pace e sviluppo hanno destini incrociati: Come potremmo parlare, infatti, di pace come sviluppo se non sostenendo i diritti delle persone e dei popoli? Come potremmo, se non affermando la pratica, nei conflitti, dei principi delle Convenzioni di Ginevra in materia di diritto umanitario, oggi apertamente violati? Si tratta di por fine alla insicurezza cui sono confinate troppe popolazioni e troppe persone”.

Questa epoca così complessa e sfortunata per alcune aree del mondo è funestata da un altro “pericolo”, dice ancora, quello della “disinformazione”. E’ di venerdì scorso, ha ricordato Mattarella “la Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d’informazione per il mantenimento della democrazia. Temi come l’accesso all’informazione, la libertà di espressione, la tutela della privacy, appartengono alle mete incluse nell’Obiettivo 16, oggetto di questa discussione”.

Ancora una volta è nel Palazzo di Vetro che le potenze mondiali possono trovare un luogo di confronto e di collaborazione.
“L’Onu, con tutte le difficoltà che conosciamo e che hanno fasi alterne, e ora sono acute, è il luogo in cui si incontra il mondo per cercare di convivere in modo sereno”, ha ribadito il Presidente della Repubblica incontrando i funzionari della Rappresentanza italiana all’Onu. E’ questo il significato di questa visita a New York otto anni dopo il primo viaggio in Usa.
“Domani parlerò all’assemblea generale – ha detto – per esprimere la testimonianza di fiducia nell’Onu e l’impegno per il rilancio del multilateralismo. Voglio testimoniare come l’Italia sia al sostegno del multilateralismo e del ruolo dell’Onu: in un momento di grande difficoltà, di grandi incomprensioni e tensioni internazionali emerge l’indispensabilità di questa sede per trovare strade di mediazione e di dialogo ma anche di prospettive future positive per la vita internazionale”.

Dopo l’intervento all’Onu il capo dello Stato ha incontrato la collettività italiana al Metropolitan Club, quindi nel pomeriggio avrà un colloquio bilaterale con il segretario generale Antonio Guterres.

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