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Roma, 25 gen. (askanews) – “Una missione internazionale di interposizione a Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite”; “promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele”; “ripristinare i fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele”; “accertare le violazioni, da chiunque compiute, del diritto internazionale e umanitario”; “sostenere le iniziative Ue volte a garantire la sicurezza della navigazione marittima nel Mar Rosso”. Sono gli impegni chiesti al governo nella mozione del Pd sulla situazione in Medio Oriente che sarà discussa in aula alla Camera il 29 gennaio.

Dopo tre pagine e mezzo di premesse, tra i nove punti del dispositivo all’esame questa mattina dell’assemblea congiunta dei gruppi dem, si chiede al governo l’impegno “a sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite, al fine di perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia”

“Sostenere – si legge ancora nella mozione – un’azione coordinata a livello internazionale, in particolare in seno all’Unione europea, per promuovere iniziative di de-escalation della tensione in Medio Oriente e con l’obiettivo di celebrare – come proposto nelle conclusioni del Consiglio europeo del 27 ottobre 2023 – una Conferenza internazionale di pace che ponga fine al conflitto israelo-palestinese, attraverso la soluzione politica dei ‘due popoli, due Stati’, in linea con le risoluzioni dell’ONU, che non può prescindere da un rinnovato ruolo dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) nella costituzione di uno Stato democratico palestinese, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, sulla base del principio del reciproco riconoscimento”.

Il Pd chiede al governo anche di attivarsi “per promuovere, in tutte le sedi multilaterali, una missione internazionale di interposizione a Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite, che coinvolga i paesi arabi che possono assumersi la responsabilità della ricostruzione della Striscia, in linea con la lunga e consolidata tradizione diplomatica conquistata dall’Italia nelle molteplici missioni di pace nel mondo; a promuovere – forte dell’impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo e nel 2015 dal Parlamento italiano, per preservare nell’ambito del processo di pace la prospettiva dei ‘due popoli, due Stati’ – il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele”.

Il governo, secondo il testo dem, deve impegnarsi anche a “ripristinare i fondi per le Ong italiane che operano in Palestina e in Israele, così come i contributi nell’anno in corso all’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), per consentire agli operatori di pace di aiutare concretamente la popolazione sui territori, garantendo altresì l’accesso illimitato alle cure”. Ancora “a sostenere ogni iniziativa utile, nelle sedi giurisdizionali internazionali, volta ad accertare le violazioni, da chiunque compiute, del diritto internazionale e umanitario, autorizzando il lavoro di Commissioni d’inchiesta indipendenti; a sostenere, all’interno di una cornice europea, con un mandato definito e in dialogo con altri attori regionali, le iniziative volte a garantire la sicurezza della navigazione marittima nel Mar Rosso, così come sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), nel quadro di un forte impegno europeo per la de-escalation nel Medio Oriente e la pace in Terra Santa”.

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