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Bruxelles, 20 ott. (askanews) – La Commissione europea non
chiede, come ha fatto ieri il Parlamento europeo con una
risoluzione approvata da una larghissima maggioranza (500 voti),
una “pausa umanitaria” alla operazioni militari in corso attorno
e dentro alla Striscia di Gaza. “La posizione della Commissione
non è cambiata rispetto a quella espressa dalla presidente Ursula
von der Leyen mercoledì scorso” durante il dibattito nella
plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, ha precisato oggi a
Bruxelles il portavoce per le Relazioni esterne Peter Stano,
rispondendo ai giornalisti durante il briefing quotidiano per la
stampa dell’Esecutivo comunitario.

Invece, ha ricordato Stano, “una delle richieste della
Commissione è la liberazione immediata e senza condizioni degli
ostaggi” civili nelle mani di Hamas.

Comunque, “la Commissione ha sottolineato la necessità di far
arrivare l’assistenza umanitaria a Gaza, ha triplicato i propri
aiuti umanitari per la popolazione palestinese e ha predisposto
un ponte aereo con l’Egitto” ha aggiunto un’altra portavoce,
Arianna Podestà, ricordando poi che la presidente von der Leyen
“ha anche chiesto a Israele che siano riprese le forniture di
acqua a Gaza e che sia rispettato il diritto umanitario
internazionale”.

Altre fonti della Commissione hanno poi spiegato che “questo non
è il momento di parlare di pausa o di cessate il fuoco, mentre i
razzi continuano a cadere su Israele. Dire pausa oggi vorrebbe
dire che Israele deve cessare di difendersi”.

“In questo momento – hanno insistito le fonti – non c’è un solo
Stato membro, né una sola altra istituzione dell’Ue, a parte il
Parlamento europeo, che chieda un cessate il fuoco o una pausa,
perché fino a quando vengono lanciati missili contro Israele
verrebbe messo in causa il suo diritto all’autodifesa”.

Tuttavia, “la situazione può cambiare, dipende da Washington”,
che è l’attore internazionale principale, hanno aggiunto le
fonti, osservando che se ci sarà un appello per il cessate il
fuoco o una pausa nelle operazioni militari “partirà dall’alto”
cioè dall’Amministrazione Usa, dopo consultazione con Israele.

Loc

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