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Roma, 19 set. (askanews) – Uno show epico e imponente, tre ore e un quarto di musica, danza, teatro, colori e soprattutto di Claudio Baglioni. Istrionico gran cerimoniere di uno spettacolo che ha il cuore al centro. Nelle prove a pochi giorni dal debutto allo Stadio Centrale del Foro Italico a Roma è emersa tutta la potenza evocativa del suo progetto.
Dopo il minimalismo intimista di “Dodici Note Solo” – che lo ha visto sul palco dei più prestigiosi teatri di tradizione italiani, accompagnato soltanto dai suoi pianoforti – giovedì 21 settembre, Baglioni torna ai live nei grandi spazi in e outdoor con “aTUTTOCUORE”, un progetto ispirato, visionario, vitale, travolgente, ideato, progettato e realizzato con Giuliano Peparini, che ne cura direzione artistica e regia teatrale.
Una carrellata mozzafiato di 38 brani, grandi successi e canzoni meno celebri suonate live, che compongono un racconto tra mito, fiaba, realtà e futuro, una narrazione complessa e articolata in cui il dialogo col pubblico è costante.
“E’ il terzo episodio di una trilogia partita con Al centro, che oltre alla parte musicale cerca altri percorsi, un concerto così è divertente farlo, un paese delle meraviglie che fa piacere rivivere – ha raccontato in conferenza stampa l’inossidabile Claudio. – Chi viene ad assistere allo spettacolo deve essere stupito e sorpreso da quello che vede. Nella mia vita ho scritto 350 canzoni per questo tante non le faccio, ma è inevitabile che ci siano anche brani da antologia. Io non cerco l’omologazione con format sempre uguali, ma voglio qualcosa di nuovo e propulsivo”.
Sul palco 21 polistrumentisti della band-orchestra diretta da Paolo Gianolio e 80 tra coristi, ballerini, performer, tra i quali 28 giovani artisti dell’Accademia Internazionale del Musical – alcuni al loro esordio in una produzione così importante – curati da Enrico Sortino, diretti dal maestro Francesco Di Nicola, con la direzione musicale di Tommaso Vittorini. Gli artisti vanno a formare per ogni brano un quadro dipinto ad arte attingendo da un iconico immaginario in cui Claudio e la sua musica sono al centro.
Il palcoscenico è fatto di scalinate che si intrecciano e mettono su tanti livelli i danzatori con incroci e cambi repentini di dimensione, quasi a testimoniare le innumerevoli metafore della vita. “C’è equilibrio tra cuore, anima e tecnologia in questo spettacolo che è frutto di tanto lavoro – ha spiegato Baglioni – Ho notato che dopo il covid c’è tanta voglia di partecipare ai grandi eventi, ma secondo me non bisogna fare tutto quello che si aspetta il pubblico, bisogna stupire e guidare a una visione più complessa. Questo è un total show con tanti elementi che possono essere interpretati in tanti modi”.
Per prepararsi a questa fatica Claudio Baglioni ha trascorso molto tempo nella sua Lampedusa e il problema dei migranti non poteva che emergere anche per la fine del Festival O’scià che, fino al 2012, il cantautore ha organizzato sull’isola siciliana.
“La storia ci rimette il conto davanti; col senno di poi forse se ci avessimo messo la testa 25 anni fa non saremmo a questo punto. La questione migranti non deve essere materia elettorale, non succede solo a Lampedusa, è il sistema che crea scompensi. Non mi sento di condannare chi cerca una vita migliore ma neanche chi non ne può più perché sono situazioni che creano disagi”.
Tutto, sul palco e intorno al palco, è bellezza. Rileggendo e fondendo insieme l’intuizione wagneriana del teatro-totale a quella – elaborata da Walter Gropius – del teatro ricavato rimodulando spazi e architetture già esistenti, “aTUTTOCUORE” dà vita a un Rock-Opera Show ambientato in un futuro a-temporale, con citazioni che partono dalla notte dei tempi per muovere fino a epoche futuribili. Il cuore vitale, pulsante e inarrestabile dei protagonisti di queste vertiginose salite e discese lungo l’immaginaria scala del tempo, batte per restituire un cuore a questo presente che sembra averlo smarrito e ricordare ad attori e spettatori che l’unico tempo reale, comprensibile, che vale davvero la pena di vivere è quello che ha la velocità, la cadenza e il ritmo del battito del nostro cuore: il solo calendario/orologio attendibile.
Si parte il 21-22-23 e 28-29-30 Settembre 2023, allo Stadio Centrale Foro italico a Roma poi Verona, Palermo e Bari e nel nuovo anno altre date nei palazzetti, ma Claudio studia il ritorno negli stadi.
Uno spettacolo definitivo per i fan, forse un po’ troppo lungo, ma tutte le richieste del pubblico sono ampiamente soddisfatte.
Di Alessandra Velluto
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