3 minuti per la lettura
Roma, 18 ago. (askanews) – I leader di Stati uniti, Corea del Sud e Giappone hanno posto l’enfasi, in una dichiarazione congiunta emessa oggi, sui risultati della loro cooperazione trilaterale in materia di sicurezza, raggiunti dopo il loro storico vertice a Camp David di un anno fa, e hanno promesso di rafforzare i loro legami.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il presidente degli Stati uniti Joe Biden e il primo ministro giapponese Fumio Kishida – questi ultimi due entrambi a fine mandato e senza prospettive di rielezione – hanno celebrato i progressi nella cooperazione trilaterale: “Lavoriamo insieme per raggiungere i nostri obiettivi comuni di promuovere la sicurezza e la prosperità per la regione e per il mondo”, si legge nella dichiarazione. “Ribadiamo – hanno continuato – il nostro impegno a consultare le sfide regionali, le provocazioni e le minacce che riguardano i nostri interessi e la nostra sicurezza collettiva”.
I tre leader hanno evidenziato importanti successi nel campo della sicurezza, tra cui il lancio dell’esercitazione multidominio trilaterale “Freedom Edge” a giugno e la firma di un nuovo “Quadro di Cooperazione per la sicurezza trilaterale” il mese scorso. Hanno inoltre riconosciuto gli sforzi di un gruppo di lavoro trilaterale nel contrastare il finanziamento dei programmi di armi di distruzione di massa della Corea del Nord attraverso il cybercrimine e altri mezzi illeciti.
“Siamo determinati a mantenere la pace e la stabilità nell’Indo-Pacifico, rimaniamo allineati nella nostra visione condivisa e siamo pronti ad affrontare le sfide più grandi del mondo”, si legge nella dichiarazione. “Abbiamo una convinzione incrollabile che la cooperazione tra Giappone, Repubblica di Corea e Stati Uniti sia indispensabile per affrontare le sfide di oggi e gettare le basi per un futuro prospero”.
I tre partner, anche superando una serie di contrasti in particolare tra Seoul e Tokyo, hanno intensificato la loro cooperazione di sicurezza a fronte dell’accresciuta assertività della Cina nello scacchiere pacifico, della minaccia nucleare nordcoreana e del rafforzarsi dei legami tra Mosca e Pechino, anche con il contributo di Pyongyang. Tra l’altro, Corea del Nord e Russia hanno firmato a giugno un patto di mutua difesa e i paesi occidentali accusato il regime di Kim Jong Un di fornire armi a Mosca per la guerra in Ucraina.
Martedì scorso i media statali di Pyongyang hanno avvertito che il rafforzamento dei legami tra Corea del Sud, Giappone e Stati uniti rischia di trasformare i loro popoli in “carne da cannone” in caso di attacco nucleare.
La dichiarazione congiunta trilaterale è stata rilasciata in vista dell’esercitazione annuale “Ulchi Freedom Shield” tra Corea del Sud e Stati Uniti, che inizierà domani e proseguirà fino al 29 agosto, comprendendo un’esercitazione principale basata su simulazioni al computer, addestramenti sul campo e prove di difesa civile.
L’esercitazione arriva in un contesto di crescenti preoccupazioni per il continuo sviluppo di armi da parte di Pyongyang, evidenziato dai suoi 37 lanci di missili balistici solo quest’anno, e dalle crescenti tensioni transfrontaliere a seguito della recente campagna di palloni di propaganda del Nord.
Gli alleati hanno dichiarato che l’esercitazione di quest’anno rifletterà le minacce provenienti da tutti i domini, inclusi i missili nordcoreani, le interferenze GPS e gli attacchi informatici, nonché le lezioni apprese dai recenti conflitti armati.
L’esercitazione sarà simile per dimensioni a quella dell’anno scorso, coinvolgendo circa 19.000 soldati sudcoreani. Includerà 48 eventi di addestramento sul campo, come sbarchi anfibi e esercitazioni a fuoco vivo, rispetto ai 38 eventi sul campo dell’anno scorso. Il numero di esercitazioni a livello di brigata aumenterà inoltre a 17 quest’anno, rispetto ai quattro dell’anno precedente.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA