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Bilbao, 7 mar. (askanews) – Lo spazio, il tempo, i campi magnetici, le forze gravitazionali: Giovanni Anselmo ha praticamente sempre lavorato come artista intorno a questa tematiche e il Museo Guggenheim Bilbao gli dedica una grande mostra per raccontare una pratica e una visione che oggi, al tempo della crisi climatica, appare di perdurante attualità. Anselmo, morto a fine 2023, ha seguito la realizzazione del progetto fino all’ultimo e il museo vuole restituire “la profondità e il vitalismo della sua lezione”. Che, come ci ha detto Marta Blavia, del team di curatori del Guggenheim, ha avuto grande influenza.
“Sono in tanti – ha spiegato ad Blavia ad askanews – gli artisti contemporanei che dopo di lui hanno seguito questa strada di riflettere sulla natura, sulle forze che determinano il mondo. Quindi sono state scelte 41 opere che recuperano e che rivisitano tutta la sua carriera artistica sin dall’inizio negli Anni Settanta, fino a oggigiorno”.
Forme, materiali, giustapposizioni tra grande peso e leggerezza, tra marmi e proiezioni effimere, a volte segrete, ma presenti e attivate dal passaggio dei visitatori. Tutto si muove intorno a un’idea di energie che si intrecciano e contribuiscono a dare forma al mondo e, ovviamente, alla stessa arte di Anselmo, che tende ad avvicinarsi all’infinito e, soprattutto, all’invisibile. “Quando camminiamo per le gallerie – ha aggiunto Marta Blavia – ci rendiamo conto che troviamo delle opere realizzate in diverse epoche, ma che alla fine parlano da diverse prospettive sui concetti essenziali, come la forza, l’energia, lo spazio, il tempo, eccetera eccetera”.
È chiaro che, di fondo, le suggestioni che si percepiscono in mostra rimandano alla sintassi dell’arte povera, ma le definizioni sono sempre restrittive alla fine e il lavoro di Anselmo mantiene una sua unicità, una sua coerenza, che lo avvicinano ad altri grandi della scena italiana molto difficili da incasellare, come per esempio Giulio Paolini. Ma ognuno corre da solo e lo fa con il suo passo ed è bello immaginare che fuori dalla celebre fotografia su tela “Entrare nell’opera”, l’artista stia correndo verso il mistero, l’insoluto e la sua complessa dimensione di libertà.
Intitolata “Oltre l’orizzonte” e curata da Gloria Moure, l’esposizione del Guggenheim Bilbao è aperta al pubblico fino al 19 maggio.
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