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Firenze, 22 mar. (askanews) – L’assemblea dei delegati e rappresentanti per la sicurezza di Cgil e Uil ha proclamato uno sciopero di 4 ore del settore privato per l’11 aprile, con manifestazioni nei territori, per dire basta alle stragi sul lavoro. Gli edili di Fillea e Feneal si asterranno dal lavoro per 8 ore. Le due confederazioni hanno anche deciso una manifestazione a Roma il 20 aprile su fisco, sanità e sicurezza sul lavoro.
Per arginare le morti bianche le due confederazioni ritengono urgente un atto di responsabilità collettiva e chiedono a governo e istituzioni di stipulare un patto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Un patto che deve inserirsi all’interno di una strategia nazionale di prevenzione e protezione dei lavoratori.
“Finora i confronti con il governo sono stati finti – ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco della Leopolda – hanno già presentato un decreto che sta discutendo il Parlamento, ma che non è stato oggetto di un confronto preventivo e di una trattativa. Le nostre piattaforme presentate da un anno e mezzo non sono state oggetto di discussione. Finora trattative vere non ci sono state. C’è da cambiare radicalmente questo provvedimento”.
Landini ha sottolineato che “abbiamo bisogno che il mese di aprile dia un segno di cambiamento. Abbiamo bisogno di dare un segnale al Governo, alla politica e al Paese che il mondo del lavoro, che tiene in piedi il Paese, si è rotto le scatole”. Lo sciopero e la manifestazione a Roma sono “due appuntamenti fondamentali per dare l’idea che non chiniamo la testa e che vogliamo cambiare la situazione”, ha aggiunto non senza prima criticare la scelta della Cisl, comunque mai nominata, di non mobilitarsi con Cgil e Uil: “Se qualcuno si è preso un colpo di fulmine per il governo mi dispiace molto per lui. Noi dobbiamo rispondere ai bisogni che le persone hanno e andremo avanti”.
La replica del leader della Cisl, Luigi Sbarra, non si è fatta attendere: “L’unico colpo di fulmine di cui la Cisl si vanta, e dal 1950, è quello che l’ha fatta innamorare della sua autonomia, della libertà, del riformismo e della lontananza dall’ideologia. E’ il segretario della Cgil che forse è vittima di un colpo di sole, date le temperature in aumento. A Landini vorrei dire che ci vuole serietà e soprattutto rispetto per una grande organizzazione come la Cisl. Una comunità di milioni di persone in mobilitazione da mesi, che non accetta egemonie da parte di nessuno, che non ha governi amici né nemici, che sa ragionare con la propria testa”.
Il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha parlato delle morti sul lavoro come “una tragedia che non si ferma, una strage, una guerra civile. Negli ultimi anni ci sono stati oltre 15mila morti. Abbiamo la necessità di sottolineare le ragioni per cui continuare la mobilitazione – ha concluso – non ci fermeremo. E’ una questione di civiltà, abbiamo bisogno di fatti concreti. Ad oggi vediamo solo risposte parziali”.
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