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Milano, 24 set. (askanews) – Il cinema di Wes Anderson è in un certo senso un universo autosufficiente che ruota intorno alla visione del regista e al suo modo di porsi di fronte al mondo. Ma è un universo fatto anche di dettagli, moltissimi, che, in occasione dell’uscita del nuovo lungometraggio, “Asteroid City”, Fondazione Prada a Milano ha deciso di raccontare attraverso gli oggetti di scena originali del film.
“Quello di Wes Anderson in Fondazione Prada – ha detto ad askanews Chiara Costa, Head of program del museo – è sempre un gradito eterno ritorno. La nostra relazione con lui è iniziata nel 2015 quando ha disegnato il Bar Luce, che è il bar della Fondazione Prada”.
In questo caso però è la prima volta che a essere oggetto centrale della collaborazione con il cineasta sia proprio un film di Anderson. “La mostra – ha aggiunto Costa – che sarà aperta al pubblico fino al 7 gennaio raccoglie alcune tra le scenografie più importanti del film Asteroid City che esce in Italia il 28 settembre. Sono scenografie accompagnate anche da delle tracce musicali che aiutano a riconoscere le specifiche scene del film”.
“L’opportunità che offre una mostra come questa – ha aggiunto il produttore Ben Adler – è di mostrare al pubblico che gli oggetti non sono meravigliosi solo sullo schermo, ma lo sono anche nella vita reale”.
L’esposizione dedicata ad “Asteroid City” testimonia, poi, un’altra cosa piuttosto interessante, ossia la capacità – e la volontà esplicita – di Fondazione Prada di cambiare continuamente pelle, di essere in grado di passare dal contemporaneo all’antico, dall’anatomia al cinema. Senza mai perdere l’eleganza e la ricercatezza, ma con un corroborante senso di sotterranea inquietudine che è il motore della vitalità della programmazione.
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