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Roma, 25 gen. (askanews) – La più grande esercitazione mai realizzata dall’Alleanza Atlantica dal 1988. Allora, oltre 120.000 militari parteciparono a “Reforger”. Oggi più di 90.000 uomini e donne in uniforme prendono parte a Steadfast Defender 2024, schierati tra terra, cielo e mare. Le manovre sono iniziate ieri a Norfolk, in Virginia, quando la nave da sbarco USS Gunston Hall si è messa in navigazione per una serie di operazioni nell’Oceano Atlantico. Il primo movimento tattico della nave statunitense sarà seguito dalla partenza della canadese Charlottetown da Halifax, Nuova Scozia, alla fine di gennaio. L’esercitazione, a cui partecipa anche l’Italia, si concluderà il 31 maggio ed ha un chiaro obiettivo: testare le capacità operative e di intervento rapido della Nato, in caso di minacce esterne. L’ipotetico avversario, non dichiarato, è sempre lo stesso, la Russia, che con la sua invasione dell’Ucraina ha portato la guerra ai confini dell’Europa.

STEADFAST DEFENDER 2024: I NUMERI

Alle manovre militari partecipano circa 90.000 soldati, marinai e aviatori provenienti da tutti i 31 alleati della Nato, più la Svezia. Saranno coinvolti più di 50 mezzi navali, tra cui portaerei, cacciatorpedinieri, fregate e corvette; oltre 80 velivoli, tra cui F35, FA18, Harrier, F15, elicotteri e velivoli senza pilota forniti da Stati Uniti, Regno Unito, Finlandia, Norvegia, Spagna, Polonia e Ungheria. Saranno invece più di 1.100 i veicoli da combattimento terrestri, tra cui 166 carri armati, 533 veicoli da combattimento di fanteria e 417 corazzati.

MANOVRE IN DUE FASI: LA PRIMA FASE

La “Prima fase” dell’esercitazione, che si concluderà il 15 marzo, è incentrata su operazioni in mare e guidata dal Joint Force Command Norfolk, che avrà il compito di addestrare il quartier generale provando lo schieramento strategico delle forze nell’Europa continentale. Durante questo periodo, sarà testata in particolare la capacità della Nato di eseguire un assalto anfibio in un ambiente permissivo e/o non permissivo, come spiegato dai vertici dell’Alleanza. Insomma, sarà verificata la prontezza delle truppe alleate in situazioni di pericolo o potenzialmente pericolose.

LA SECONDA FASE: ESERCITAZIONE MULTI-AMBITO

La ‘Seconda Fase’ prevede un’esercitazione multi-ambito in tutta l’Europa continentale, guidata dal Joint Force Command Brunssum, in coordinamento con i responsabili delle esercitazioni nazionali. Un’attenzione particolare sarà rivolta al dispiegamento della Forza di reazione rapida della Nato sul fianco orientale dell’Alleanza, soprattutto nei territori della Polonia e degli Stati batici, ovvero quelli considerati più a rischio di un potenziale attacco russo. In questa fase entrerà pienamente nel vivo anche la partecipazione dell’Italia.

STEADFAST DEFENDER 2024: IL RUOLO DELL’ITALIA

Il nostro Paese ospiterà alcune manovre della Seconda fase dell’esercitazione, approssimativamente dal 5 al 24 maggio. L’Italia è stata scelta come luogo dove testare la “Swift Response 24” della Nato, cioè la capacità di risposta rapida delle truppe alleate (dal 5 al 24 maggio), insieme con Estonia, Ungheria, Moldova, Macedonia del Nord, Polonia, Romania e Svezia. Il modulo “Swift Response 24” dell’esercitazione procederà di pari passo, nell’ambito della missione “Defender 24”, con il “Saber Strike 24”, dall’8 al 30 Aprile con Germania, Polonia e Lituania, e con “Immediate response 24”, che inizia il 30 marzo e proseguirà fino al termine delle operazioni, il 31 maggio, con uomini e mezzi di Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Estonia, Norvegia, Finlandia e Svezia.

OBIETTIVO MANOVRE: DIMOSTRARE UNITA’, RAFFORZARE DETERRENZA

L’esercitazione Steadfast Defender 2024 sarà una chiara dimostrazione dell’unità, della forza e della determinazione degli Alleati a proteggersi a vicenda, a proteggere i loro valori e l’ordine internazionale basato sulle regole, ha precisato il generale Christopher G. Cavoli, comandante supremo alleato in Europa (Saceur). Con queste manovre, la Nato dimostrerà la propria capacità di difendere lo spazio euro-atlantico in caso di minaccia, anche con lo spostamento repentino di truppe dagli Stati Uniti in Europa, ha spiegato l’ufficiale.

LA RUSSIA: ESERCITAZIONE SEGNA RITORNO ALLA GUERRA FREDDA

La reazione della Russia all’esercitazione Nato è stata affidata, al momento, al viceministro degli Esteri, Alexander Viktorovich Grushko, secondo il quale si tratta di un altro elemento della guerra ibrida scatenata dall’Occidente contro il suo Paese. “Un’esercitazione di questa portata”, ha commentato, “segna il ritorno definitivo e irrevocabile della Nato agli schemi della Guerra Fredda, quando il processo di pianificazione militare, le risorse e le infrastrutture venivano preparate per il confronto con la Russia”.

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