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Roma, 10 ott. (askanews) – L’Arabia Saudita sta attraversando un’importante fase di sviluppo e modernizzazione e può avere un ruolo fondamentale nella stabilizzazione del Medio Oriente.
Grazie alla realizzazione del programma Vision 2030 rappresenta un’opportunità per le imprese italiane, anche per le pmi. La presenza nel Paese della Camera di Commercio italiana, che ancora non è stata aperta, potrebbe assicurare un rafforzamento dei rapporti commerciali e un utile supporto per l’avvio di iniziative di business. E’ quanto è emerso nel corso di un convegno promosso da Pilc (Public institutions legal consultants), associazione professionale di consulenza legale dedicata alla Pubblica amministrazione, che ha aperto anche una sede a Riad e a Dubai, e da Ms Desk Italy.
Il convengo, che si è tenuto presso Palazzo Theodoli della Camera, ha visto la presenza, tra gli altri, di Andrea Barbarotti, deputato (Lega) della Commissione Attività produttive, del Vice Ambasciatore dell’Arabia Saudita in Italia, Nawaf Al Shybani, della Vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, del Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo, Luigi Di Maio e di rappresentanti di Confapi Lazio, dell’Ismaa (Istituto mediterraneo per l’Asia e l’Africa), di Lazio Innova, della Sace.
Giuseppe Lepore di Pilc aprendo i lavori ha sottolineato come l’Arabia Saudita sia un Paese vicino a noi e con grandi prospettive di sviluppo. “Non solo le grandi imprese, già presenti, ma anche le pmi – ha detto – possono trarre opportunità”. L’Arabia Saudita, si sta ormai affrancando dal petrolio, basti pensare che nel 2016, quando il governo ha fatto partire il programma Vision 2030, le entrate dal petrolio rappresentavano il 78% del pil, oggi il 30-40%. “Il Paese sta cambiando in modo radicale e innovativo, l’obiettivo è quello di farlo diventare hub di collegamento tra Asia, Africa e Europa. I progetti che si stanno mettendo in atto – ha riferito Lepore – puntano ad una società vibrante, sostenibile, interessata allo sport, al turismo, a creare prospettive migliori per le famiglie, a sviluppare un’occupazione fiorente con un’attenzione particolare alle donne, a favorire la natalità, a valorizzare il volontariato e il sociale. Nessun Paese più dell’Italia è vicino a questi principi e grande è il supporto che le nostre imprese possono dare per questo tipo di sviluppo”. Prospettive di sviluppo, quindi, si aprono nel settore delle fonti rinnovabili, del turismo, dell’industria, delle infrastrutture.
Ma, ha sottolineato Lepore “manca ancora la Camera di commercio italiana in Arabia Saudita. Bisogna lavorare per migliorare le relazioni tra questi due Paesi e agevolare le imprese anche con la collaborazione dei professionisti”.
Anche Barabotti ha spiegato che “il percorso di affrancamento dal petrolio è un’opportunità da cogliere. Il 20 anni il Paese è cambiato ed è ricco di opportunità per chi vuole trovare spazi commerciali”.
Di Maio ha ricordato che a maggio 2024 è stata inaugurata la Camera di commercio europea a Riad, a cui le Camere di commercio nazionali sono legate. “Rafforzare le relazioni bilaterali tra Italia e Arabia Saudita è prezioso per Bruxelles” ha specificato, anche per “avere più prosperità e pace nella Regione mediorientale”.
La Vicepresidente della Regione Lazio ha evidenziato il “consolidato rapporto” tra Italia e Arabia Saudita, e rafforzare ancora di più le relazioni è un passo importante per le imprese italiane e del sistema Lazio. “L’Arabia Saudita – ha aggiunto – deve essere sempre di più un partner strategico nelle relazioni commerciali”. Ricordando l’Expo 2030 che si terrà a Riad, Angelilli ha affermato che “la città si è meritata la vittoria.
E’ evidente che c’è stata una convergenza di rapporti diplomatici, ma ha dato anche l’idea di una straordinaria carica di vitalità”.
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