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Roma, 8 feb. (askanews) – Nel 2023 in Italia il sistema di sorveglianza ha registrato 43 casi di morbillo, in netta risalita rispetto ai 15 del 2022, mentre nel solo mese di gennaio del 2024 ne sono stati segnalati 27. Lo affermano i nuovi bollettini pubblicati oggi.
“L’aumento dei casi che si è registrato in Italia è più contenuto rispetto a quello di altri paesi europei su cui l’Oms ha recentemente lanciato un allarme, ma non va sottovalutato – commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss -. Il morbillo può essere potenzialmente molto pericoloso, specie per i più piccoli, come dimostrano proprio i dati Oms per l’Europa, che riportano nel 2023 21mila ospedalizzazioni e 5 morti. Il vaccino, che è sicuro ed efficace, rimane lo strumento principale a disposizione per contrastare questa malattia”.
Ecco i dati principali: nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2023, sono stati segnalati 43 casi di morbillo. In particolare, si è osservato un aumento negli ultimi quattro mesi dell’anno, con 32 casi segnalati tra settembre e dicembre 2023, rispetto a tre casi nello stesso periodo del 2022. Il 42% dei casi segnalati sono casi importati.
L’incidenza nazionale è < 1 caso/milione di abitanti. A livello regionale, l’incidenza più elevata è stata osservata nella Regione Campania.
L’età mediana dei casi è 27 anni ma l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i 5 anni di età.
Il 93% dei casi totali era non vaccinato.
Nella quasi totalità dei casi genotipizzati è stato isolato il genotipo D8.
Il 26% dei casi ha riportato una complicanza, La complicanza più frequentemente riportata è stata la diarrea, riportata in 6 casi, seguita dalla polmonite (4 casi), dall’insufficienza respiratoria (3 casi), dalla cheratocongiuntivite (3 casi) e dall’epatite o aumento delle transaminasi (3 casi).
Dal 1° gennaio al 31 gennaio 2024 sono stati segnalati al sistema di sorveglianza 27 casi di morbillo, di cui 26 confermati in laboratorio, da sette Regioni.
L’incidenza nazionale è stata pari a 0,5 casi per milione di abitanti. Oltre la metà dei casi è stata segnalata da tre Regioni (Lombardia, Toscana e Lazio). L’incidenza più elevata è stata riportata in Toscana (2,4 casi/1.000.000), seguita dal Lazio e dalla Campania.
Nove dei casi segnalati (33%) sono casi importati.
L’età mediana dei casi segnalati è pari a 35 anni (range: 1- 47 anni) e oltre la metà dei casi (6/11) ha un’età compresa tra 15 e 39 anni. È stato segnalato un caso in un bambino con meno di un anno di età (quindi non idoneo alla vaccinazione). L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 15-39 anni (1,08 per milione), seguita dalla fascia 0-4 anni (0,46 per milione).
Lo stato vaccinale è noto per 23 casi su 27 (85%), di cui 21 casi (91%) erano non vaccinati al momento del contagio e un caso era vaccinato con 1 dose.
Nove casi (33%) hanno riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequentemente riportate sono state diarrea, polmonite e insufficienza respiratoria riportate ciascuna in quattro casi, seguite da epatite/aumento delle transaminasi (3 casi).
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