2 minuti per la lettura
Roma, 28 dic. (askanews) – Grande preoccupazione per la ripartenza dell’arricchimento dell’Uranio da parte dell’Iran, segnalata dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica, è stata espressa in una dichiarazione congiunta diffusa dai governi degli Stati Uniti d’America, Francia, Germania e Regno Unito.
“Il rapporto dell’AIEA del 26 dicembre 2023 – si legge nella dichiarazione – evidenzia che l’Iran ha aumentato il tasso di produzione di uranio arricchito fino al 60% a Natanz e Fordow ai livelli osservati tra gennaio e giugno 2023. Questi risultati rappresentano un passo indietro da parte dell’Iran e si traducono nel fatto che l’Iran ha triplicato il tasso di produzione mensile di uranio arricchito fino al 60%.
Condanniamo questa azione – proseguono i cinque governo occidentali – che si aggiunge alla continua escalation del programma nucleare iraniano. La produzione di uranio altamente arricchito da parte dell’Iran non ha alcuna giustificazione civile credibile e la produzione segnalata presso l’impianto di arricchimento del combustibile Fordow e l’impianto pilota di arricchimento del combustibile comporta ulteriori rischi significativi legati alla proliferazione”.
“Prendiamo inoltre atto – si legge ancora nella dichiarazione – della decisione dell’Iran di ripristinare la stessa configurazione a cascata scoperta dall’AIEA a Fordow all’inizio di quest’anno. Il ritardo dell’Iran nel dichiarare questo cambiamento nel gennaio 2023 ha gettato seri dubbi sulla volontà dell’Iran di cooperare con l’AIEA in piena trasparenza.
Queste decisioni dimostrano la mancanza di buona volontà dell’Iran nei confronti della riduzione della tensione e rappresentano un comportamento sconsiderato in un contesto regionale teso”.
“Esortiamo l’Iran – concludono i governi degli Stati Uniti d’America, Francia, Germania e Regno Unito – a invertire immediatamente questi passi e ad allentare il suo programma nucleare. L’Iran deve cooperare pienamente con l’AIEA per consentirle di fornire garanzie che il suo programma nucleare sia esclusivamente pacifico e di rinominare gli ispettori sospesi nel settembre 2023. Restiamo impegnati a favore di una soluzione diplomatica e riaffermiamo la nostra determinazione affinché l’Iran non debba mai sviluppare un’arma nucleare”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA