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Roma, 30 lug. (askanews) – Migliaia di persone si sono radunate oggi davanti all’ambasciata francese a Niamey, in Niger, stando a quanto constatato da un giornalista dell’agenzia France-Presse, nell’ambito della manifestazione di piazza in corso nella capitale nigerina a sostegno dei militari che il 26 luglio scorso hanno rovesciato il presidente Mohamed Bazoum.

Stando a quanto riportato dal giornalista della Afp, alcuni manifestanti hanno rimosso la targa con su scritto “Ambasciata francese in Niger”, prima di calpestarla a terra e di sostituirla con bandiere russe e nigerine. “Viva Putin”, “viva la Russia”, “abbasso la Francia”, hanno gridato i dimostranti. Il tutto è confermato dai video postati sui social media e da altri giornalisti presenti.

La manifestazione a favore della giunta militare si tiene in concomitanza con il vertice straordinario sul Niger indetto dall’organizzazione regionale Ecowas ad Abuja, in Nigeria, accusato dai golpisti di avere come obiettivo quello di “convalidare un piano di aggressione contro il Niger, attraverso un imminente intervento militare a Niamey in collaborazione con i Paesi africani non membri dell’organizzazione e alcuni paesi occidentali”.

Il presidente Emmanuel Macron “non tollererà alcun attacco contro la Francia e i suoi interessi” in Niger e la Francia risponderà “subito e in modo inflessibile” in caso di attacco ai suoi connazionali, ha reso noto l’Eliseo, citato dalla France presse.

L’Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale, che ha concluso la riunione straordinaria sulla situazione in Niger, ha chiesto l’immediato rilascio da parte dei golpisti del presidente democraticamente eletto, Mohamed Bazoum. Questi, secondo l’Ecowas, deve anche riprendere pienamente le sue funzioni. Ne ha dato notizia Reuters e altri media.

L’Ecowas, secondo Al Arabiya, ha anche congelato gli asset del Niger nella banca centrale degli stati che ne fanno parte e ha imposto il divieto di viaggio per i militari implicati nel tentativo di colpo di stato nel Paese. L’Ecowas ha anche sospeso tutte le transazioni commerciali e finanziarie tra gli stati membri e il Niger.

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