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Roma, 13 nov. (askanews) – Nel suo ultimo libro, Massimo De Angelis raccoglie gli scritti di 25 tra i maggiori storici e pensatori contemporanei dell’ebraismo sulla complessa questione di Israele. “Bisogna ripartire dalle religioni per trovare la pace”
Oltre ad aver messo in discussione gli equilibri geopolitici internazionali, la delicata questione mediorientale, drammaticamente inasprita dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e dalla guerra che ne è seguita, ha evidenziato sia i conflitti tra religioni differenti sia la necessità di un confronto tra di esse. Quanto sta avvenendo impatta anche sull’identità dell’intero occidente, diviso tra antiche radici giudaico-cristiane e secolarismo contemporaneo.
Massimo De Angelis, scrittore e giornalista, ha curato il volume, da qualche giorno in libreria, “Il nuovo rifiuto di Israele” – Riflessioni su Ebraismo, Cristianesimo, Islam e l’odio di sé dell’Occidente” raccogliendo saggi di esperti del mondo ebraico e della questione mediorientale. Oltre ad un suo studio, dunque, l’opera comprende i contributi di Michael Ascoli, Marco Cassuto Morselli, Alberto Castaldini, Vannino Chiti, Sergio Della Pergola, Paolo Di Motoli, Ariel Di Porto, David Elber, Niram Ferretti, Paolo Maria Floris, Pier Francesco Fumagalli, Guido Innocenzo Gargano, Massimo Giuliani, Alon Goshen-Gottstein, Ilenya Goss, Adolfo Lippi, Massimo Longo Adorno, Emmanuel Navon, Fiamma Nirenstein, Yahya Pallavicini, Vincenzo Pinto, Paolo Sorbi, Shmuel Trigano e Ugo Volli. L’obiettivo dell’opera – dichiara l’autore – è di compiere “un’analisi di quanto è accaduto nella lunga storia di Israele, in modo oggettivo e documentato, per arrivare fino ai giorni nostri, indicando possibili vie per promuovere un percorso di pacificazione possibile ed effettivo”.
“Il nuovo rifiuto di Israele – Riflessioni su Ebraismo, Cristianesimo, Islam e l’odio di sé dell’Occidente” suddivide in tre sezioni i contributi degli esperti: la prima tocca gli aspetti politico-filosofici del rapporto tra occidente ed ebraismo dopo i fatti del 7 ottobre, una seconda storico-politica ripercorre le tappe e le varie anime del sionismo e la terza in cui viene affrontato il tema del dialogo interreligioso, grazie all’intervento di esponenti dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam.
“Il libro contiene un’analisi storica molto approfondita, che riporta agli anni in cui furono stabiliti i confini geografici di Israele e ai successivi svolgimenti: alla luce di quanto sta accadendo, oggi è ancora più urgente, oltre che necessario, passare dal confronto armato e dalla sconfitta dei fondamentalisti e terroristi a una fase nuova di dialogo oltre che politico religioso. perché questo scontro ha una radice religiosa prima ancora che politica”.
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