X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

Milano, 22 ago. (askanews) – Una commozione diffusa si legge su numerose testate internazionali, in particolare europee, per la morte di Toto Cutugno, “il cantante della hit ‘L’italiano'”, come titola Le Monde in home page, sul suo sito. La pubblicazione francese lo definisce “famoso in Italia e all’estero” anche per la vittoria all’Eurovision del 1990.
Ma è “‘L’italiano’ il suo più grande successo, pubblicato nel 1983, è stato il numero uno delle classifiche in Italia e Svizzera, e il numero due in Francia”, specifica Le Monde nel testo. Titoli e articoli simili svettano su “Le Parisien”, “Le Figaro”, “La Provence” e “France Bleu” che ricorda anche l’ampia – ma meno nota in Italia come sua – produzione di cantautore. “Ha composto per numerosi cantanti francesi, soprattutto negli anni ’70: da Michel Sardou (“En chantant”) a Mireille Mathieu passando per Gérard Lenorman, Joe Dassin, Johnny Hallyday” scrive la pubblicazione. “Toto Cutugno ha composto alcuni dei più grandi successi della canzone francese”, aggiunge dal Belgio “La Libre”.

Oltre a “L’Été indien”, con e per Dassin, Cutugno scrisse le musiche di “Et si tu n’existais pas”, che fece il giro del mondo arrivando a un tale popolarità da diventare persino la melodia delle campanelle nelle scuole russe. E in Russia la Tv di stato definisce “leggendario” Cutugno come cantante ma anche come compositore, noto “già dei tempi dell’Urss”. Per Vesti, il notiziario russo, è morto “un italiano vero”. E sono molti anche i giornali di Mosca che dedicano le proprie pagine web alla scomparsa del cantante. In primis Kommersant, testata vicina al Cremlino che sottolinea come “nel corso della sua carriera, Toto Cutugno ha lavorato con Joe Dassin, Dalida, Ricchi e Poveri, e ha anche scritto composizioni per l’album del 2016 di Adriano Celentano”, altro nome nell’olimpo del pop italiano per i russi dall’arrivo di Sanremo sugli schermi tv oltrecortina negli anni Ottanta.

Ma anche Nexta, media dell’Europa orientale sempre molto critico con la Russia, ha twittato la scomparsa di Cutugno. “Leggendario” viene definito anche dall’agenzia Rbk Ukraina, che batte come urgente la notizia della scomparsa del cantante italiano, mentre la guerra di invasione russa continua a devastare il Paese e nonostante alcune traversie legate alle posizioni considerate di Cutugno, in passato. Posizioni che Cutugno aveva sempre negato, dicendosi apolitico, e tornato a negare nel 2019 quando un gruppo di deputati della Rada, il Parlamento ucraino, ha chiesto con una lettera al capo dei servizi di sicurezza del Paese, di vietare l’ingresso del cantante. “Nel 2006, il presidente ucraino Viktor Yushchenko ha assistito al suo concerto a Kiev” annota Bbc in ucraino. “Nel 2013, a Kiev, ha ricevuto il premio ‘Persona dell’anno’ ‘Per la rinascita dei contatti culturali e il riavvicinamento spirituale dei popoli’. In generale, è stato ospite frequente a Kiev e ha tenuto concerti in Ucraina quasi dieci volte. L’ultima volta si è esibito nella capitale dell’Ucraina nel 2017. Nel 2015 si è congratulato con Vladimir Putin per il suo compleanno, motivo per cui non è stato accolto così volentieri a Kiev”, aggiunge Bbc in ucraino.

Cutugno sosteneva che qualcuno a Kiev non gli avesse perdonato di aver portato il Coro dell’Armata rossa a Sanremo nel 2013. Eppure il cantante godeva di grande popolarità in Ucraina, come in molti altri Paesi dell’Est. “Leggendario” è oggi la definizione che usa per Toto Cutugno anche un noto canale Telegram ucraino, Insider Ua, a riprova di un affetto che continua.

Anche i quotidiani spagnoli riportano con enfasi la notizia: El Mundo lo indica come “autore dell’inno ‘L’italiano'”. Mentre El Periodico lo definisce “vincitore dell’Eurovision 1990” e aggiunge: “il mondo dell’Eurovision Song Contest piange la perdita di uno dei suoi vincitori italiani”. La morte è la notizia più letta sulla albanese A2, canale di notizie in partnership esclusiva con la CNN ed è in grande evidenza nella sezione cultura sul canale tv ceco iPrima e su Cnn Portugal. “È morto Totò Cutugno, il ‘vero italiano'” scrive la polacca Gazeta Wyborcza. Sempre da Varsavia titolo quasi uguale sull’influente Rzeczpospolita. La tedesca Bild lo ricorda come “siciliano dai fluenti capelli neri”, e chiosa dicendo che anche i suoi colleghi sentiranno la mancanza di questa “star mondiale”.

(di Cristina Giuliano)

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE