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Roma, 6 mag. (askanews) – La riforma fiscale è stata una delle proposte politiche più forti e meno esplorate di Giacomo Matteotti, che il 10 giugno del 1924 veniva rapito e brutalmente assassinato mentre il fascismo cercava i pieni poteri a partire proprio dalla materia fiscale, per svuotare il Parlamento di tutte le sue prerogative. Matteotti aveva una visione profonda e chiara della materia fiscale, che Francesco Tundo, professore ordinario di diritto tributario all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ha messo al centro del suo ultimo libro “La riforma tributaria. Il metodo Matteotti” che sarà presentato lunedì 13 maggio a Roma in Sala Caduti di Nassirya presso il Senato della Repubblica
“E’ dannoso l’additare all’odio del popolo le tasse, le imposte;
noi dobbiamo limitarci a dimostrare che le imposte sono mal distribuite e diffondere nel tempo stesso la persuasione che sono assolutamente necessarie” , affermava Matteotti. E “chi non voglia distrutti o diminuiti i diritti e le funzioni del Parlamento, chi tiene alla libertà individuale e alle garanzie giurisdizionali, non può abdicare nelle mani di un Governo il sistema tributario, che investe i rapporti più sostanziali tra i cittadini e lo Stato”.
È in questo contesto che si inerisce il libro “La riforma tributaria. Il Metodo Matteotti” (Bologna University Press) appena dato alle stampe da Francesco Tundo, professore ordinario di diritto tributario all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Un saggio che, attraverso una lucida analisi della proposta di riforma di Matteotti accompagna il lettore fino ai giorni nostri, ponendo l’accento sul metodo perché è soprattutto questo a conservare intatta la sua forza e la sua attualità. Anzi, in questo tempo che viviamo segnato da conflitti, complessità, bisogni crescenti, il metodo di Matteotti, cioè una sapiente visione politica del fisco come potente strumento di crescita e di equità, è la via maestra per attuare quella giustizia sociale che è al cuore della nostra Costituzione.
Dal contesto storico di quel passato si giunge al presente e, attraverso quello che a tutti gli effetti può essere elevato a vero e proprio metodo, si esplora una “visione” del sistema fiscale tesa a portare equità e uguaglianza sociale. Nell’anno delle celebrazioni di Giacomo Matteotti, il volume di Francesco Tundo tocca argomenti tanto inesplorati quanto rivoluzionari e per la prima presentazione istituzionale del libro si è scelta la Sala Caduti di Nassirya presso il Senato della Repubblica. Qui lunedì 13 maggio (ore 17,00, Piazza Madama 11, Roma). A confrontarsi sulla proposta e sulla visione in materia fiscale di Matteotti, su iniziativa del Senatore Antonio Misiani, interverranno con l’autore, lo storico Mauro Canali, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e la giornalista Federica Fantozzi.
“Giacomo Matteotti è il primo politico socialista dotato di una profonda competenza giuridico-economica. Anzi, la sensazione è che costituisca una nuova figura di politico, che mette al centro della sua azione una solida competenza tecnica”, sottolinea Francesco Tundo. “Tuttavia, la riforma tributaria che Matteotti ha in mente è intensamente politica, anzi è un manifesto politico, con il quale egli intende fronteggiare le grandi disuguaglianze della società del suo tempo. Questo spessore politico della proposta fiscale è un’altra grande novità, al pari della invocata necessità di un sistema fiscale coerente, fondato sull’imposizione generale e progressiva del reddito, nel segno costante del rispetto delle regole dello Stato di diritto e delle prerogative di libertà e rappresentanza assicurate dal Parlamento”.
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